mercoledì 23 novembre 2011

Mistura Rossa


Ingredienti e preparazione

2 cl. Grappa bianca Nardini
3 cl. Acqua di cedro Nardini
3 cl. bitter Nardini
8 cl. Succo di melograno
1cl. sciroppo di melograno Monin (solo nella versione Milady)
spruzzata di seltz.

Questo aperitivo viene proposto nelle versioni Milord e Milady, versare gli ingredienti nello shaker con ghiaccio ed agitare, servire in un bicchiere old fashioned, colmare con seltz. Nella versione Milady aggiungere al resto degli ingredienti anche lo sciroppo di melograno ed inserire direttamente nel bicchiere delle fettine di fragola, nel Milord invece aggiungere sempre nel bicchiere dei tranci di ananas e ciliegina.

Storia

Questo originale aperitivo e' stato realizzato nel laboratorio del Palazzo delle Misture di Bassano del Grappa nell'inverno del 2010. Si pensava da tempo di creare un drink pre dinner a base di prodotti della distilleria Nardini, la cui sede storica si trova a pochi passi dal locale, cercando di inserire tra gli ingredienti il prodotto che li identifica in tutto il mondo ovvero la grappa bianca. Trovati successivamente i giusti equilibri con l'acqua di cedro, il bitter ed una maggiore quantità di succo di melograno ne è risultato un drink insolito, fresco e dal contenuto tenore alcolico così da incontrare anche i gusti di coloro che prediligono cocktail di moderata gradazione.

lunedì 14 novembre 2011

Moscow Mule

Fate conoscenza con Tom, il mulo dell’Infermiera Cocktail.
(A Tom il Mulo piacerebbe far presente che preferisce le carote alla vodka.)


Ingredienti e preparazione

4,5 cl. Vodka
12 cl. Ginger beer
0,5 cl. succo di lime fresco

Spremere il lime nel classico mug da Moscow mule e lasciarlo nel fondo, riempire di ghiaccio e aggiungere la vodka quindi colmare con ginger beer, guarnire con una fetta di lime.

Storia

Anche se il Moscow Mule non fu il primo drink contenente vodka, fu quello che rese popolare questo distillato al grande pubblico. Esso combinava tre componenti che avevano visto tempi migliori: vodka, birra allo zenzero (ciò che il ginger ale era nel XIX secolo ... piccante e sapeva di zenzero), e una goffa tazza di rame che nessuno voleva. La vodka era conosciuta già da prima del proibizionismo come prodotto da importazione, vendendola principalmente all’Europa dell'Est, dove la bevevano secca. La maggior parte degli americani la consideravano, semmai ne avessero sentito parlare, come acquavite o kvas...questo è tutto molto interessante, ma cosa ci si fa? Nella maggior parte delle ricette precedenti al Moscow Mule è combinata al gin senza scopo apparente.
Subito dopo il proibizionismo, nel 1934, Rudolf "Ralph" Kunetchansky "Kunett" mise al sicuro i diritti dell’amico Vladimir Smirnov (esiliato dalla Russia alla Francia durante la rivoluzione bolscevica) per produrre la vodka della sua famiglia (anche se sotto l'ortografia francese del nome di suo padre Piotr) in America. Così cominciò la produzione della Vodka Pierre Smirnoff senza grande successo. In realtà, Kunett stava perdendo denaro e, nel 1939, John Martin un dirigente della Heublein, famosa nel mondo dei drink per il Club Cocktail in bottiglia, accettò di acquistare il marchio e mantenere Kunett come account executive. Heublein era un'azienda competente ma inizialmente le cose non andarono per il meglio fino al momento in cui una serie di fortunate coincidenze cambiarono la situazione . Martin era al “Cock and Bull Tavern” a Los Angeles con il proprietario e amico Jack Morgan. Morgan aveva il magazzino colmo di ginger beer e non aveva idea di cosa farne mentre una sua amica aveva ereditato una fabbrica che produceva oggetti di rame (e quindi le tazze). L'unione di questi tre prodotti perdenti grazie ad una versione alla vodka del cocktail Taylor Mamie, fu migliore della somma delle sue parti. Era nato il Moscow Mule.
A Los Angeles faceva caldo e la nuova bevanda non avrebbe potuto essere più rinfrescante o le tazze in rame più fredde. Il cocktail divenne un successo a Los Angeles, poi in tutto il Paese, portando la vodka con sé. Improvvisamente la vodka stava diventando molto popolare ed alla fine diventò il distillato più popolare al mondo.

giovedì 10 novembre 2011

Selezione birre artigianali


Panil Bionda € 10,00
Orgogliosamente italiana,  è una birra speciale dal  moderato contenuto alcolico, destinata ad un più facile e largo consumo,  rispetto alle altre birre della gamma Panil. Ha un bel colore dorato ed è  generosamente luppolata  con luppolo inglese, dissetante nelle giornate estive è preferibile consumarla giovane.E’ ottima con antipasti di salumi di Parma ,  pizza e focacce.
Formato 75 cl. Alc. 4,6% in Vol.
Provenienza
Italia - Emilia Romagna - Parma – Torrechiara


Panil Enhanced € 15,00
Questa birra è stata creata con malti chiari e zucchero di canna, ad alta gradazione alcoolica,9%,è stata fatta fermentare con lieviti da spumantizzazione(S.Bayanus), che le donano profumi completamente diversi dai ceppi generalmente usati per fare birra. I forti esteri prodotti da questi,che evocano i grandi vini bianchi della tradizione italiana, sono bilanciati da una luppolatura in dry hopping di luppolo (autocoltivato se disponibile). Non si usa priming per questa birra essendo trattata come un vino.
Formato 75 cl. Alc. 9.0% in Vol.
Provenienza
Italia - Emilia Romagna - Parma - Torrechiara


Madamin Oak
amber ale € 16,00
Birra ad alta fermentazione fermentata e maturata esclusivamente in tini di rovere e prodotta seguendo una ricetta di ispirazione belga. Il colore è ambrato carico, al naso rivela notte vinose che anticipano sentori fruttati di ribes rosso, nonché quelli tipici da lieviti selvaggi (brettanomiceti) e quelli derivanti dall'utilizzo del legno. Al palato si presenta piacevole e di facile beva con punte lattiche mai aggressive e ben bilanciate da note fruttate di marasca, mandorla amara e pesca bianca. Birra eclettica indicata per l'aperitivo e versatile negli abbinamenti.
Formato 75 cl. Alc. 5,7% in Vol.
Provenienza
Italia-Pienmonte-Torino-Marentino-Loverbeer


BeerBera
Fruit ale € 16,50
Prodotta a fermentazione spontanea in legno grazie all'aggiunta di uva Barbera pigiata e diraspata non come semplice aromatizzante ma con il preciso intento di accendere la fermentazione senza aggiungere alcun lievito. All'olfatto è fresca e vinosa, doti che vengono confermate al palato e che rivelano uno stetto legame tra il mondo delle birre a fermentazione spontanea e quello dei vini. Birra originale e coraggiosa di facile fruizione, nonostante il buon tenore alcolico, grazie ad un appropriato corpo “watery”. Ottima come aperitivo e per accompagnare piatti dal gusto delicato, formaggi e salumi.
Formato 75 cl. Alc. 8% in Vol.
Provenienza
Italia-Pienmonte-Torino-Marentino-Loverbeer


BeerBrugna
sour aged ale € 16,50
Birra ad alta fermentazione, prodotta da una fermentazione ad opera di un inoculo di lieviti (tra cui brettanomyces) e batteri lattici che sono alcune varietà presenti nella fermentazione delle Lambic. Successivamente vengono aggiunte in macerazione delle susine damaschine (Ramassin) per riaccendere un'ulteriore fermentazione che caratterizza il prodotto.
L'utilizzo, unico nel suo genere, di susine damaschine rende questa birra ricca di calde e sensuali note fruttate che sanno contrastare le nette, seppur mai troppo aggressive, punte di acidulo e di citrico. Sorprende, al palato, un equilibrio notevole, inusuale per birre con un PH così basso, equilibrio assicurato da una notevole pienezza e da un fruttato così importante da farsi ricordare a lungo.
Formato 75 cl. Alc. 6,2% in Vol.
Provenienza
Italia-Pienmonte-Torino-Marentino-Loverbeer


Papessa
Imperial stout € 8,50
Birra ad alta fermentazione dal classico colore scuro che anche per la sostenuta gradazione alcolica si può paragonare ad una Barley Wiine. Prodotta con un'alta percentuale di cereali tostati, tra cui il malto choccolate e black roasted.
Dal bellissimo color ebano con schiuma pannosa color cappuccino. Al naso si presentano per prime le note vinose che lasciano spazio a sentori di caffé, cacao e un lieve accenno di affumicato. Al gusto è complessa con note di caffè d'orzo, frutta secca, di tostato marcato e di più lieve affumicato. Birra da gustare come after-dinner, da sola o in abbinamento al cioccolato.
Il nome deriva da un personaggio leggendario legato al mondo dei tarocchi. La ricetta della Papessa è un'alchimia che combina diversi elementi raccolti durante una lunga ricerca sulle autentche russian imperial stout. Non estreme, non di moda, bensì birre dall'equilibrio intramontabile.
Formato 33 cl. Alc. 8% in Vol.
Provenienza
Italia-Pienmonte-Torino-Marentino-Loverbeer


Fiemme Fleimbier chiara € 4,50
La Fleimbier è una birra chiara con schiuma fine e cremosa, di buona intensità olfattiva, frizzantezza media corpo rotondo, amaro percettibile persistenza retrolfattiva discreta. L'aspetto è leggermente velato, la finezza olfattiva è gradevole, l'equilibrio gustativo è notevole e la ricchezza retrolfattiva è normale.IL birrificio di Fiemme fa solo tre tipi di birra ed il suo mastro birraio, vuoi per la sua passione, vuoi per la sua posizione geografica è un maestro nelle birre lager.
La Flaimrbier è una birra lager perfetta, viene maturata per 3 mesi nei tini per renderla leggera e limpida.L'aroma è vegetale,di malto e di nocciola ed il gusto è dolce-amaro.
In complesso la birra è rotonda, gradevole al naso ed in bocca, facile e piacevole da bere.
Buona per un aperitivo di tutti i giorni, carni bianche e del buon pesce.
Formato 
33 cl. Alc. 4.8% in Vol.
Provenienza
Italia - Trentino Alto Adige - Trento - Daiano


Fiemme Nosa € 5,50
Questa birra è nata dalla voglia di trasmettere le tradizioni, il tentativo di ricreare l'aroma ed il gusto dell'antica ricetta utilizzata più di un secolo fa nella birreria di Predazzo. Utilizzando malti tostati similmente a come venivano tostati in passato, luppoli forti come quelli selvatici della Valle di Fiemme e lieviti ad alta fermentazione provenienti da un antico ceppo di lievito d'abbazia, abbiamo ottenuto una birra buona, forte, rustica e nostra ("Nòsa"), della Valle di Fiemme, che rispecchia la birra prodotta nel nostro territorio. Questa è una birra corposa, di colore ambrato-dorato; ha un amaro spiccato e deciso, presenta note erbacee e caramellate nel gusto ed emana un profumo quasi floreale. In bocca la gasatura è delicata, il corpo è adeguato.
Formato 33 cl. Alc. 6,0% in Vol.
Provenienza
Italia - Trentino Alto Adige - Trento - Daiano


Birra Amiata Bastarda rossa € 15,00
Birra Amiata acquista dai produttori del locale consorzio la castagna essiccata e privata della buccia e la macina direttamente in piccole parti della stessa dimensione dei grani di orzo. Viene così aggiunta nelle fasi iniziali di produzione, non solo con il compito di fornire un sapore caratteristico alla birra, ma anche di cedere amidi che si trasformeranno poi in zuccheri più semplici e poi in alcool ad opera dei lieviti. Non può pertanto definirsi una birra aromatizzata alla castagna, come altre birre alla frutta, ma proprio una specifica tipologia di birra. La Bastarda Rossa viene prodotta utilizzando dunque 6 diverse varietà di malto, 3 diverse tipologie di luppolo ed il 20% (del fermentabile) di castagna IGP dell’Amiata.  Un ingrediente fondamentale si rivela anche l’acqua, quella dell’acquedotto del Fiora, particolarmente pura e leggera, proprio perché attraversa lunghi strati di roccia porosa di origine vulcanica.
E’ una birra ad alta fermentazione, che impiega dei lieviti di provenienza belga, rifermentata due volte, la prima in un fermentatore e la seconda in bottiglia.
Formato 75 cl. Alc. 6,5% in Vol.
Provenienza
Italia - Toscana - Grosseto – Arcidosso – Birra Amiata


Birra Amiata Aldobrandesca € 14,00
La famiglia Aldobrandeschi, di origine longobarda, si insediò in una vasta area al centro della quale si ergeva l’Amiata dall’800 e dominò questi territori con alterne fortune per circa 500 anni. E’ ricordata da Dante nella Divina Commedia. Il Papa riformatore Gregorio VII era imparentato con questa famiglia.
A loro dunque, figure di spicco nella storia amiatina, è dedicata questa birra, tanto più che trattasi di una antica ricetta medioevale, in cui si impiegavano nella birrificazione tutti i cereali disponibili in casa.  L’Aldobrandesca viene prodotta utilizzando dunque 5 diverse varietà di malto, con l’aggiunta di frumento, ed in percentuali minori di farro e segale. Un ingrediente fondamentale si rivela anche l’acqua, quella dell’acquedotto del Fiora, particolarmente pura e leggera, proprio perché attraversa lunghi strati di roccia porosa di origine vulcanica.
E’ una birra chiara ad alta fermentazione, che impiega dei lieviti specifici per le birre al frumento, rifermentata due volte, la prima in un fermentatore e la seconda in bottiglia con lieviti del vino (Traminen).
Formato 75 cl. Alc. 5,0% in Vol.
Provenienza
Italia - Toscana - Grosseto – Arcidosso – Birra Amiata


Birrificio italiano Bibock € 12,00
Birra a bassa fermentazione prodotta per decozione. Di colore ambrato luminoso con spuma bianca compatta e aderente. L’esame olfattivo è caratterizzato da un fresco odore di luppolo e da profumi fruttati di pesca, albicocca secca e nocciola; emerge nel finale un’avvincente nota di anice stellato. All’ingresso in bocca sfoggia freschezza, calda e ben equilibrata nelle sensazioni dolci e amare, con un finale tostato di caffè degno di nota. Birra ispirata alle bock di tradizione bavarese l'origine della parola infatti deriva dalla deformazione, da parte dei birrai di quella zona, del nome della città di origine di questo tipo di birra e cioè Einbeck (Bassa Sassonia).
Formato 75 cl. Alc. 6,2% in vol.
Provenienza
Italia-Lombardia-Como-Lurago Marinone-Birrificio italiano.


Birrificio italiano Scires € 14.00
Birra acida alle ciliegie di Vignola. Nata dall'attento blend di una base di lager ambrata con una birra ottenuta per fermentazione acida; viene poi nutrita don il 25% in peso di ciliegie Durone e Moretta provenienti direttamente da colture biologiche di Vignola. La lunga maturazione in bottiglia prima della commercializzazione affina e sviluppa il caratteristico sentore acidulo e vinoso di questa particolare birra.
Formato 75 cl. Alc. 6% in vol.
Provenienza
Italia-Lombardia-Como-Lurago Marinone-Birrificio italiano.


Montegioco Rurale ambrata € 12,00
Birra ambrata di puro malto con luppolatura media. La schiuma e di color panna abbondante e compatta. Al naso è mediamente intensa con ricordi di miele millefiori, caramello, un leggero fruttato e note resinose del luppolo, sul finire un leggero pepe. In bocca conferma le note olfattive di miele e di caramello. Il moderato uso di luppolo americano (cascade) conferisce un sapore erbacep con toni agrumati e di pepe. Il corpo è lieve con una buona persistenza gusto-olfattiva.
Rifermentata in bottiglia
Formato 75 cl. Alc. 5,3% in Vol.
Provenienza
Italia - Piemonte - Alessandria - Montegioco


A modo mio Indian pale ale € 7,00
Birra della tipologia Indian pale ale ad alta fermentazione, non pastorizzata e non filtrata. Si presenta di colore rosso mattone tendente all'arancio, la schiuma è compatta, sottile e persistente, perlage fine. L'aroma è subito caratterizzato da toni agrumati che poi evolvono in sentori freschi ed erbacei, al gusto il malto lascia spazio a una decisa amarezza indotta dalla consistente luppolatura. Retrogusto secco e persistente.
Formato 33cl. Alc. 6,8% vol.
Provenienza
Italia-Abruzzo-Teramo-Roseto degli Abruzzi-Birrificio San Giovanni


Birra del Borgo Enkir € 14,00
Il cereale enkir, utiizzato al 55%, e' l'attore protagonista di questa birra.
Questo antico cereale, il primo cereale addomesticato sulla terra, Triticum monococcum dona alla birra delle meravigliose note resinose e speziate che si sposano a meraviglia con le note di frutta a polpa gialla. Birra di grande equilibrio, delicata e morbida in bocca. Questa birra e' il frutto della collaborazione con il Mulino Marino di Cossano Belbo (CN) che hanno riscoperto e promosso la coltivazione dell'enkir e con Gabriele Bonci che lo utilizza per la panificazione.
Formato 75 cl. Alc. 6,2% vol.
Provenienza
Italia-Lazio-Rieti-Borgorose-Birra del Borgo


Birra del Borgo Duchessa € 14,00
Birra prodotta con il farro, tradizionalmente coltivato nel territorio del Parco Regionale dei Monti della Duchessa. Si presenta dorata, con riflessi aranciati, appena velata; la schiuma è abbondante e pannosa. Al naso è molto ampia, fruttata (banana, ananas, frutta tropicale) e floreale, con un leggero e piacevole pepato. In bocca la gasatura è fine, c’è una leggera acidità e il corpo è adeguato. La luppolatura è moderata, il finale molto piacevole, fresco.
Formato 75 cl. Alc. 5,8% vol.
Provenienza
Italia-Lazio-Rieti-Borgorose-Birra del Borgo
75 cl. Alc. 6,4% vol.


Birradamare na' biretta chiara € 8,00
Birra liberamente ispirata alla Pils, di colore oro paglierino. Caratterizzata da un tenore medio di amaro e da uno spiccato aroma di luppolo, la sua schiuma è chiara ed il perlage è finissimo. I lieviti utilizzati per la fermentazione armonizzano perfettamente le materie prime creando un equilibrio tra alcolicità, corpo ed aroma dando vita ad un gusto secco e pulito.
Rifermentata in bottiglia
Formato 50 cl. Alc. 4,9%
Provenienza
Italia-Lazio-Roma- Birradamare


Birradamare na' biretta rossa € 8,00
Birra doppio malto di colore ambrato carico liberamente ispirata alle bock tedesche è caratterizzata da sentori di frutta secca e malto tostato. Di corpo deciso e colore intenso, con un amaro sfuggente e con una schiuma compatta.
Rifermentata in bottiglia
Formato 50 cl. Alc. 6,5%
Provenienza
Italia-Lazio-Roma- Birradamare


Birradamare na' biretta Kuasapa € 5,00
Ispirata alle American Pale Ale è di colore ramato. I luppoli americani incontrano quelli europei dando vita a profumi e sensazioni particolari ed intriganti. La sua spiccata amarezza ben si fonde con la decisa alcolicità dando vita ad un corpo ampio ed equilibrato. Ben si abbina con componenti aromatiche, formaggi e primi piatti saporiti.
Rifermentata in bottiglia
Formato 33 cl. Alc. 7,2%
Disponibile da gennaio a maggio.
Provenienza
Italia-Lazio-Roma- Birradamare

martedì 11 ottobre 2011

Champagnes del Palazzo

I comuni viticoli nel territorio dello Champagne (312 in totale) sono classificati secondo una scala di crus (zone,comuni) che và dall'80% al 100%, sono denominati "Grand Cru" quelli classificati al 100% e "Premier Cru" quelli classificati dal 90 al 99%. Solamente 17 zone sono giudicate grand crus, 44 premier cru mentre le rimanenti, che sono la maggioranza, vengono definite sans cru.
La regione dello champagne si divide nelle seguenti zone: Montagne de Reims zona dove prevale la produzione del pinot nero, Vallée de la Marne culla del Pinot Meunier, Cote des blancs dai cui terreni calcarei si ottengono i migliori champagnes di chardonnay ( i famosi blanc des blancs), la Cote de Sezanne con terreni di marna, argilla e sabbia dove i vitigni prevalenti sono il pinot nero e lo chardonnay, Cote de Bars nella valle dell'Aube in cui si coltiva un catteristico pinot nero.


Dopo questa breve descrizione possiamo introdurre meglio gli Champagnes che abbiamo deciso di proporvi, ognuno è l'espressione del vitigno nella sua zona di maggiore vocazione. Di seguito ne riportiamo le schede tecniche e le note di degustazione.

COTE DES BLANCS




Champagne
Claude Cazals Carte OR Grand Cru - 100% chardonnay
Bottiglia € 50,00 Calice 9,00
Terreno: di prevalenza gessoso e calcareo
Vigneto: età media del vigneto 30/40 anni
Allevamento: taille courte
Vinificazione: fermentazione alcolica in cuves di acciaio termoregolati. Solo in caso eccessiva acidità del mosto avviene la fermentazione malolattica che può essere spontanea o provocata.
Seconda fermentazione in bottiglia e sosta su lieviti per minimo 36 mesi
Sboccatura: manuale a freddo




VALLEE DE LA MARNE



Champagne Franck Pascal Cuvée Harmonie mill. 2005 – 100% pinot meunier
Bottiglia € 70,00
Terreno: suolo argilloso con presenza di calcare duro e sottosuolo gessoso
Vigneto: età media della vigneto 30/40 anni
Allevamento: taille courte
Vinificazione: fermentazione alcolica in cuves di acciaio termoregolati. Fermentazione malolattica completa. Affinamento in barriques di primo e secondo passaggio
Seconda fermentazione in bottiglia e sosta su lieviti indigeni per 48 mesi


Champagne
Baron Fuenté Brut Précieux Grande Réserve – 60% pinot meunier 30% chardonnay 10% pinot noir
Bottiglia € 40,00 Calice € 7,00
Terreno : terreno argilloso/calcareo e tendenza marnosa
Vigneto: 50 ettari di vigneto a Charly sur Marne di cui più della metà di proprietà della famiglia Baron Fuenté
Vinificazione fermentazione alcolica in cuves di acciaio termoregolati. Fermentazione malolattica completa.
Seconda fermentazione in bottiglia e sosta sui lieviti per minimo 24 mesi
Sboccatura: manuale a freddo





GRAND VALLEE DE LA MARNE


Champagne 
L.Benard Pitois Brut Carte Blanche 1er Cru
80% pinot noir 10% pinot meunier 10% chardonnay

Bottiglia € 45,00 
Terreno: suolo calcareo
Vigneto: età media della vigneto 25/30 anni
Allevamento: taille courte
Vinificazione: fermentazione alcolica in cuves di acciaio termoregolati ed affinamento in fusti di rovere per lo chardonnay. Seconda fermentazione in bottiglia e sosta su lieviti per circa 20/24 mesi
Sboccatura: manuale a freddo









COTE DES BAR (valle dell’Aube)

Champagne
Fleury Pére & Fils
Bottiglia € 50,00 Calice € 8,00

Negociant Manipulant a Courteron
Aube
Terreni: 13Ha ad Courteron e Buxeuil (80% Pinot nero, 20% Chardonnay)
Pinot Nero elegantissimo e raffinato.
N. bott/anno: 170.000;
Anni di stock: 5.
Carte Rouge - blanc de Noirs
100% Pinot Nero

J. Pierre Fleury è una mosca bianca nell’universo champenois: infatti è uno dei pochissimi a coltivare i vigneti in maniera completamente biodinamica dal 1989 evitando l’utilizzo di fitofarmaci e antiparassitari chimici in vigna ma impiegando preparati a base di sostanze minerali naturali e ponendo attenzione ai cicli naturali ambientali. Champagne proveniente dalla regione dell’Aube (la parte meridionale della Champagne) è vigoroso ed elegante al tempo stesso, dominano la purezza dei sentori fruttati (ciliegia, ribes, lampone…) e la persistenza gustativa, entrambe caratteristiche tipiche del migliore Pinot Nero.
Gli aggettivi che più lo identificano sono l’eleganza e la persistenza.
Eccellente aperitivo è adatto ad accompagnare anche tutto il pasto.

venerdì 30 settembre 2011

Monkey gland



Ingredienti e preparazione
5 cl Gin
3 cl succo d'arancia fresco
2 gocce Assenzio
2 gocce Sciroppo di granatina

Versare il gin, il succo d'arancia, lo sciroppo di granatina e l'assenzio in uno shaker. Aggiungere ghiaccio ed agitare bene. Filtrare il drink in una coppa da cocktail precedentemente raffreddata e guarnire con ciliegina al maraschino.

Storia

Nel testo "A taste for absinthe" troviamo i seguenti cenni storici riguardo il Monkey gland il "cocktail ribelle" : "Questo cocktail è stato inventato da Harry MacElhone nel 1920 nell’Harry’s New York Bar a Parigi. La ricetta qui riportata è di Jackson Cannon all’Eastern Standard a Boston. Il suo insolito nome deriva da una pratica altrettanto insolita del tempo che consisteva nel trapianto chirurgico di un testicolo di scimmia negli uomini per dare loro un "rinnovato vigore". Francamente, penso che bere questo cocktail avrebbe più effetto e anche le scimmie apprezzerebbero!"

Dopo le interessanti informazioni riportate sopra proseguiamo nella ricerca, su altri testi, della storia di questo drink e scopriamo che il proibizionismo si rivelò essere un vantaggio per la creazione di cocktail ribelli. Il punto focale tra le sedi del proibizionismo è stato senza dubbio l’Harry’s Bar, lontano dalle coste americane: non si intende quello famoso che porta il nome di Harry Pickering a Venezia, accogliente e tradizionale, ma piuttosto l’alveare di attività degli anni ’20 che era il locale di Harry McElhone,"l'Harry’s New York Bar", che si trova, ironia della sorte, a Parigi. Questo locale incarnava lo spirito di Gatsby, delle flappers, e degli americani facoltosi all'estero. Da questa sorgente scorreva il cocktail che è più associato al proibizionismo, il Monkey Gland.
Il veterano vaudevilliano Billy Meyers ha cantato "Made a Monkey Out of Me", il cui testo contiene un doppio senso esteso: riferendosi a come la bevanda presumibilmente ti faceva agire e il processo da cui deriva il suo nome. Questa procedura medica, di cui pioniere è il Dr. Serge Voronoff e molto comune a Parigi a metà degli anni Venti, consisteva nel trapianto di un testicolo di scimmia in esseri umani di sesso maschile a scopo di "ringiovanire". Pareri favorevoli a questo trapianto sostenevano che fosse una vera fonte della giovinezza, quando in realtà era la promessa degli effetti afrodisiaci della ghiandola che catturava l'interesse della clientela.
Da notare che alcune ricette, come questa del resto, hanno subito alcune modifiche degli ingredienti (presumibilmente per impedire l'uso dello scomodo assenzio), sostituendo a questo il Bénédictine. Infatti si nota questa sostituzione in diversi cocktail che in origine contenevano assenzio e questo non era del tutto casuale. Per esempio l'autorevole testo "The Joi of mixology" ne riporta due versioni il Monkey gland 1 con il Bénédictine e qualche piccola variante nelle dose degli altri ingredienti e il Monkey gland 2 ovvero quello a base di assenzio che abbiamo inserito.

giovedì 1 settembre 2011

Cocktail à la Louisiane



Ingredienti e preparazione

3/4 oz. (2.2 cl.) rye whiskey
3/4 oz. (2.2 cl.) sweet vermouth
3/4 oz. (2,2 cl.) Benedectine
3 dashes Edouard absinthe
3 dashes Peichaud's bitters

dash= spruzzata (6 gocce)
Versare in un mixing glass il whiskey, il vermouth, il Benedectine, l'assenzio e il bitters quindi aggiungere il ghiaccio. Miscelare bene e filtrare il drink in una coppa da cocktail precedentemente raffreddata con dentro un grande cubo di ghiaccio. Guarnire con ciliegine al brandy.


Storia

Secondo l'autore Stanley Arthur Clisby nel suo famoso libro "New Orleans drinks and how to mix 'em" (1937): " Questo è un cocktail speciale servito al ristorante de la Louisiane, uno dei famosi ristoranti francesi di New Orleans, posto di appuntamento per coloro che apprezzano il meglio della cucina creola"
La forte presenza della cultura francese nella cucina e nelle bevande di New Orleans fa permanere ancora l'affetto della città per i sapori a base di assenzio.
Jim Meehan, bar manager e sommelier, ai nostri giorni propone questa ricetta al "Pace" un ristorante italiano di New York.

Corpse Reviver n°.2



3/4 oz. (2,2 cl.) dry gin
3/4 oz. (2,2 cl.) Cointreau
3/4 oz. (2,2 cl.) Lillet blanc
3/4 oz. (2,2 cl.) succo di limone
spruzzata di assenzio

Shakerare gli ingredienti con ghiaccio e filtrare in una coppa da cocktail fredda.


Storia

Questa ricetta è una delle due Corpse Revivers presenti nel libro "The Savoy cocktail Book" un compendio esaustivo dei cocktails conosciuti ed apprezzati nell'anno 1930. "Quattro bicchieri di questo cocktail in rapida successione vi faranno rivivere" e' la frase che inserisce l'autore, Harry Craddock, per descrivere il drink e che riportiamo per il suo valore storico. Aggiungiamo che nella ricetta originale era presente il Kina Lillet che da tempo non viene più prodotto ed è stato quindi sostituito con il Lillet blanc.

mercoledì 24 agosto 2011

Scocca l'ora verde al Palazzo delle Misture





Introduzione all'assenzio

Il nome Assenzio deriva dal suo ingrediente principale l'artemisia absinthium comunemente conosciuta come assenzio maggiore.
Internazionalmente definito absinthe, in Italia, con il termine assenzio si intende il distillato ottenuto dalla macerazione in alcool titolante 85° e successiva distillazione di artemisia absinthium, semi di anice verde, semi di finocchio e a seconda delle caratteristiche che il distillatore vuole ottenere coriandolo, radice di angelica, menta, badiana, veronica, cannella, bucce di arancia e di limone, genepì, vaniglia. Dopo la distillazione si presenta neutro ed a questo punto può seguire una seconda macerazione per colorare l'assenzio, allo scopo vengono solitamente utilizzate artemisia pontica, issopo, melissa e menta.
Interessante la classificazione che alcuni testi di ricette facevano nel periodo pre-bando. In base al loro grado alcolico, si distingueva tra l'assenzio Suisse con un contenuto di alcool di circa 68-72% vol., l'assenzio semi eccellente con 50-68% vol. e l'assenzio ordinaire con un contenuto di 45-50% vol.
L'assenzio Suisse era considerato di qualità maggiore e consisteva di un distillato erbaceo puro mentre negli altri casi il distillato veniva diluito con alcool etilico.
Utilizzata fin dai tempi degli antichi egizi e successivamente da greci e romani come pianta curativa, l'artemisia absinthium diventa il principale ingrediente di quello che si può definire l'antenato dell'attuale assenzio nel 1792 quando il medico francese Pierre Ordinaire ne ideò la ricetta.
Il Dr. Ordinaire, una volta abbandonata la rivoluzione francese, si stabilì in Svizzera e precisamente a Couvet in Val-de-Travers, fu in questa piccola città che la sua ricetta entrò in possesso delle sorelle Henriod che iniziarono a produrlo in casa attirando l'attenzione di un sempre maggior numero di estimatori non solo per le sue benefiche virtù ma anche per il suo gusto piacevole. Le due sorelle nel 1797 concessero la ricetta al Maggiore Dubied nella speranza di commercializzare questo originale prodotto nella Val de Travers, in quello stesso anno la figlia del Maggiore Dubied sposò Henri-Louis Pernod. L'unione di queste due famiglie rese possibile l'apertura di una distilleria a Couvet ed è da questo momento che l'elisir del dottor Ordinaire prende vita. Nel 1805 il signor Pernod si trasferì a Pontarlier in Francia dove aprì una distilleria molto più grande lasciando quella di Couvet a Doubied che proseguì a produrre assenzio ancora per molti anni. Il successo di questa nuova bevanda fu immediato e indusse molti a produrre assenzio tanto che nel giro di pochi anni, nella stessa regione, aprirono almeno una dozzina di distillerie. Da qui ebbe inizio la storia dell'assenzio che negli anni successivi si diffuse progressivamente, sorsero nuove distillerie soprattutto in Francia e Svizzera ed il suo consumo superò quello di vino e cognac fino ad allora incontrastati attori nel mercato delle bevande alcoliche. Molto probabilmente furono proprio le crescenti pressioni di influenti produttori e commercianti di vino, che vedevano in costante ribasso le proprie vendite, a costringere il governo francese ad affidare a medici e scienziati la realizzazione dei primi test sul tujone (composto chimico contenuto in tutte le artemisie e in altre piante) e sui pazienti affetti da absintismo. Il fronte anti-assenzio si allargò ad altri strati della società alimentato da alcuni episodi violenti accaduti ad inizio del '900 i cui protagonisti vennero accusati di averne consumato e poca importanza aveva per l'opinione pubblica il fatto che gli stessi avessero prima abusato di altre bevande alcoliche. Si arrivò così alla messa al bando dell'assenzio che dal 1905 al 1923 coinvolse gradualmente quasi tutti gli stati. Con questa breve introduzione speriamo di avere dato un'informazione sufficiente per cominciare a conoscere questo storico liquore che abbiamo deciso di proporre al Palazzo delle Misture.
Forse non riusciremo a far scoccare nuovamente "l'heure verte" che da tradizione e abitudine francese si svolgeva nel momento dell'aperitivo tra le 17 e le 19 e nemmeno a far profumare di absinthe le nostre vie come i boulevard di Montmartre ,in quelle ore, ma potremo almeno rivivere per un istante il piacevole rito di quei tempi remoti.





Ma come si degusta l'assenzio? in questo caso ci affidiamo ai suggerimenti di un poeta dell'epoca ovvero a Raoul Ponchon, amico di Paul Verlaine, che nella sua poesia descrive meglio di chiunque altro il classico rituale rappresentando il vero decalogo per la preparazione dell'assenzio perfetto.

"Quando il tramonto stende il suo velo di giacinto
Su Rastaquapolis,

E' sicuramente l'ora di prendere l'assenzio,
Figlio mio, che ne pensi?



E' d'estate soprattutto quando la sete ti ammazza

- Come cento Dreyfous ciarlieri -

Che conviene cercare una fresca terrazza

Lungo i viali, 



Dove si sa di trovare l'assenzio migliore,

Quello di Pernod Fils;

Via gli altri! Come un diesis è un'illusione

Se non è di Gounod.



Dico lungo i viali e non a Roma,

Né dai Bonivards;

Perché per essere assenzista non si è meno uomini,

E sui nostri viali



Si vedon passare le creature più soavi

Dai modi più gentili:

Mentre si beve, si ridestan gl’istinti,

E’ delizioso…ma sorvoliamo.



Voi avete il vostro assenzio, si tratta di farlo;

Non è, credete a me,

Cosa da poco, come pensa un popolo vano,

Banale e senza emozione.



Non si deve aver l’anima altrove occupata

Per il momento almeno.

L’assenzio vuole innanzitutto una bell’acqua ghiacciata,

Sia testimone il cielo!



Acqua tiepida non ce ne vuole: Giove la condanna.

Tu stesso che ne dici?

Tanto varrebbe, in fede, bere piscio d’asino

Oppure brodo acido.



E non andate come se foste uno di Hannover,

Soprattutto a spaventarmelo,

Con la vostra caraffa, penserebbe, poveretto!

Che volete affogarlo.



Rassicuratelo sempre con una prima goccia…

Lì…lì…piano piano.

Lo vedrete allora palpitare, tutto vibrare,

Ingenuamente sorridere;



Bisogna che l’acqua sia per lui rugiada,

Sappiatelo bene:

Destate i succhi di cui è composto

A poco a poco soltanto.



Come una giovane sposa esita e s’impaurisce

Quando, la prima notte,

Il marito bruscamente sul letto l’assale

A sé solo pensando...



Ma, ecco: nell’intervallo sboccia l’assenzio,

Fiorisce.

Diventa iridato come attraversasse l’opale

Con spirito raro.



Ora potete sorbirlo, è fatto;

E il caro liquore

All’istante vi metterà in testa la gioia

E l’indulgenza nel cuore…
"

Five o’clock absinthe (R. Ponchon)



domenica 31 luglio 2011

Vanity Fair



Ingredienti e preparazione

4 cl. vodka Seriously
2 cl. acqua di cedro Nardini
2 cl. sciroppo di rose Monin
1 cl. succo di lime

Versare gli ingredienti in uno shaker con ghiaccio, agitare per alcuni secondi e servire in una coppa cocktail precedentemente raffreddata.
Guarnire con rosa di lime e ciliegina rossa.

Storia

Ideato dai barman del Palazzo delle Misture di Bassano del Grappa nella primavera del 2011. In quel periodo alcune frequentatrici del locale erano solite accomodarsi nel brown corner della Sala dell'assenzio che permetteva loro di osservare dalla finestra il passaggio di gente nella graziosa salita sottostante. Un giorno non sapendo cosa ordinare decisero di affidarsi alla fantasia dei barman che per ben figurare pensarono di creare un drink che potesse somigliare ad un fiore da omaggiare alle cortesi ospiti. Le giovani dame furono conquistate dall'eleganza del cocktail che nel colore e nel profumo ricorda quello di una fresca rosa.
In quell'occasione avevano portato con loro una copia di Vanity Fair che leggevano e commentavano sorseggiando il loro drink, grazie a questo particolare il cocktail prese il nome del fashion magazine.

lunedì 27 giugno 2011

The Derby



Ingredienti e preparazione

3 cl. bourbon whiskey
1,5 cl. vermouth rosso
1,5 cl. orange curacao
2 cl. succo di lime fresco

Si prepara nello shaker con ghiaccio, versare gli ingredienti ed agitare per pochi secondi, Servire in una coppetta cocktail precedentemente raffreddata.


Storia

C'è sempre stata una certa corrispondenza tra il simpatico cocktail e le corse di cavalli. Come il Georgia mint julep è diventato la mascotte del Kentucky Derby così il Futurity cocktail e il Derby sono diventati in realtà i nomi per commemorare le gare e i cavalli. Il Derby ha avuto alcune varianti e tre erano presenti nel libro del 1947 "Bartender's Guide" di Trader Vic.

mercoledì 16 marzo 2011

Dev's Pride





Ingredienti e preparazione

3 cl. Succo di arancia fresco
3 cl. Liquore St. Germain
3 cl. Assenzio
2 cl. Crema di latte
3 fragole

Versare il succo di arancia e due fragole in uno shaker, schiacciarle con l'aiuto di un pestello.
Aggiungere il St. Germain, l'assenzio e la crema di latte. Shakerare bene e filtrare il drink in una coppa cocktail. Guarnire con la rimanente fragola e servire.


Storia

Questo cocktail fu ideato da Hari Nathan Kalyan, proprietario del Randolph a Broome presso New York. Le combinazioni di frutta e agrumi freschi integrano e bilanciano le note erbacee dell'assenzio.

venerdì 7 gennaio 2011

Black Fairy


Ingredienti e preparazione


2 cl. assenzio Kubler
2 cl. Rye whiskey Michter's
2 cl. succo di limone
2 cl acqua tonica
4 more
rametto di menta

In uno shaker pestare 3 more e alcune foglie di menta, aggiungere l'assenzio, il rye whiskey e il succo di limone, colmare con ghiaccio ed agitare bene. Filtrare in un bicchiere old-fashioned precedentemente riempito di ghiaccio e completare con l'aggiunta di acqua tonica. Guarnire con una mora e un rametto di menta.

Storia

La creatrice di questo cocktail, Erika Fey del Cyrus di Healdsburg (California), trae spesso ispirazione dagli abbondanti ingredienti di stagione disponibili dalla vicina fattoria Sonoma County per ideare drink unici con combinazioni di sapore giocosi e sorprendenti.