lunedì 22 novembre 2010

Vesper Martini



Ingredienti e preparazione
6 cl Gin
1,5 cl Vodka
0,75 cl. Kina Lillet (ora Lillet Blanc)


Versare gli ingredienti nello shaker, agitare con decisione e filtrare con lo strainer in una coppetta da cocktail precedentemente raffreddata, completare con un twist of lemon ovvero una elegante strizzata della buccia del limone per ricavarne una piccola quantità di oli essenziali.



Storia

La ricetta di questo cocktail fu inserita dallo scrittore Ian Flemming nel romanzo "Casino Royale" nel 1953 e adesso più che mai attuale dopo l'uscita nelle sale cinematografiche dell'omonimo film della serie Bondiana. Un'obbligata modifica al drink viene oggi apportata per l'uscita dal mercato del Kina Lillet sostituito nella ricetta dal Lillet Blanc, riportiamo di seguito la frase dell’agente segreto che avvicinandosi al banco del bar con la sicurezza della persona che sa cosa vuole ordina al barman “‘A dry Martini,’ he said. ‘One. In a deep champagne goblet. Oui, Monsieur. Just a moment. Three measures of Gordon’s, one of vodka, half a measure of Kina Lillet. Shake it very well until it’s ice-cold, then add a large slice of lemon-peel. Got it?’” Charter 7 Casino royale by Ian Fleming.

lunedì 1 novembre 2010

Hurricane cocktail




Ingredienti e preparazione

12 cl. rum scuro Jamaicano
6 cl. sciroppo di frutto della passione (succo di maracujà)
6 cl. succo fresco di limone



Versare tutti gli ingredienti nello shaker con ghiaccio tritato, agitare per pochi secondi e versare senza filtrare in un bicchiere da Hurricane o in un capiente tiki mug. Guarnire il drink con una ciliegina e fetta d'arancia.






Storia

Se sia davvero un uragano questo cocktail lo scoprirete solo dopo averlo assaggiato, di certo stiamo parlando di uno storico long drink che ha origine a New Orleans nel periodo della seconda guerra mondiale. A quei tempi il whisky, molto utilizzato nella miscelazione, scarseggiava ed i fornitori di alcolici imponevano, ai gestori dei locali, l'acquisto di molte casse di rum per poter avere in cambio qualche bottiglia di whisky. La stessa cosa succedeva anche al locale dove lavorava il barman di origine irlandese Pat O' Brien che dovette ingegnarsi per smaltire le cospicue scorte di rum in magazzino. Decise così di creare nuovi miscelati a base di rum tra cui l'Hurricane che ben presto raccolse il consenso dei suoi avventori attirati inizialmente dall'invitante colore e dall'arrembante nome ma poi sempre più convinti dalla sua piacevolezza.
Il Pat O' Brien's bar è tuttora aperto e lo trovate nella Peter Street di New Orleans, quartiere ricco di locali storici, dove potrete farvi travolgere dal più originale degli Hurricane.

domenica 24 ottobre 2010

Pegu Club



Ingredienti e preparazione

6 cl. Gin
2 cl. Orange curacao
2 cl. succo di lime
spruzzata di angostura bitters
spruzzata di orange bitters


Shakerare gli ingredienti con ghiaccio e filtrare nella coppa cocktail precedentemente raffreddata, guarnire con una fetta di lime.


Storia

Il Pegu Club cocktail ha origine dall'omonimo locale che si trovava in Birmania quando gli inglesi dominavano quei territori, per questo motivo troviamo tra gli ingredienti un tipico distillato britannico come il gin miscelato con altri aromi esotici. Il drink lo troviamo nel listino del Savoy Hotel di Londra già nel 1930 ma la ricetta risale probabilmente a qualche anno prima, ora il Pegu Club di New York, che ha preso il nome da questo cocktail, lo ripropone seguendo rigorosamente la sua originale ricetta meritando non solo per questo la fama di essere tra i migliori cocktail bar americani.

martedì 24 agosto 2010

Duchess cocktail




Ingredienti e preparazione

1/3 (2,3 cl.) Vermouth dry francese
1/3 (2,3 cl,) Vermouth rosso italiano
1/3 (2,3 cl.) Assenzio (consigliato Kubler)

Continua la serie dei cocktail a base di assenzio, decisamente un pre-dinner questo drink che rientra nella categoria degli short drink e cioè di quei miscelati con capienza totale di 7 cl., a tal proposito tra parentesi potete trovare già le dosi in centilitri, si prepara nello shaker con ghiaccio, si versano i tre ingredienti a partire dai vermouth e dopo avere agitato si serve in una coppetta da cocktail precedentememte raffreddata.

Storia

Il Duchess cocktail è una preparazione risalente al 1930 dove compare nel ricettario del Savoy Hotel London, questa mistura probabilmente è stata ideata in epoca antecedente a quella data quando l'assenzio era ancora legalmente in commercio prima del bando.
Non si hanno però al riguardo molte notizie tranne l'indicazione dell'ideatore verso il vermouth rosso italiano ed il vermouth dry francese, come assenzio abbiamo inserito il Kubler sia per la colorazione neutra "un blanche" che per la gradazione alcolica inferiore rispetto a quella classica dell'assenzio, grazie a queste caratteristiche si adatta bene alla miscelazione.

lunedì 26 luglio 2010

Assenzio questo (s)conosciuto, come proporlo e degustarlo nel modo corretto

Assenzio, quante volte sentiamo, leggiamo, pronunciamo questa parola ma quanti poi in realtà ne conoscono il vero significato? non intendo di certo trasformare questo post in una lezione che partendo dalla storia vi illustri poi il metodo di produzione per arrivare alle solite conclusioni riguardanti gli effetti e la eventuale tossicità di questo liquore, la mia intenzione è quella di esporre brevemente alcune semplici nozioni di base per iniziare a conoscerlo e degustarlo come facevano i suoi tanti estimatori alla fine dell'ottocento.
Per cominciare faremo una distinzione tra i vari assenzi che si trovano sul mercato in questo momento. Sotto l'etichetta di Assenzio o meglio di Absinthe disponiamo di una larga scelta di prodotti che potremo per brevità suddividere in due categorie, quelli originali preparati con lo stesso metodo di produzione del XIX sec. che seguono le antiche ricette dell'epoca provenienti principalmente dalle terre di origine ovvero Francia e Svizzera, con alcune eccezioni in Spagna, Austria e Italia e gli assenzi moderni all'interno dei quali ci sarebbero ulteriori distinzioni da fare ma che qui consideriamo tutti quei prodotti che non seguono il metodo di produzione classico e che provengono soprattutto dall'est Europa , dalla Germania, dalla Spagna ma anche dal Portogallo e dall'Italia.
Individuare quindi i prodotti storici/originali ritengo sia indispensabile per proporre assenzio all'interno di un locale, bar o ristorante predisponendo una lista che contenga all'inizio almeno 4/5 assenzi più tradizionali e neutrali per consentire ai neofiti di imparare a riconoscere i profumi e gusti autentici, cosa utile per poi affrontare successivamente la degustazione di assenzi più complessi.
Non dovrebbero mancare gli "strumenti" del mestiere ovvero i bicchieri da assenzio, i cucchiaini forati, le caraffe e meglio ancora le fontane che rendono più emozionante il rituale della degustazione, penso che molti di voi abbiano visto servire la fata verde con il metodo molto in voga nei paesi dell'est ovvero flambé che sicuramente può attrarre per la sua spettacolarità ma che provocherebbe lo sdegno dei veri appassionati senza considerare che ci appresteremmo a sorseggiare un brodino tiepido privato di quasi tutti i suoi aromi e del suo gusto tradizionale.
Andremo quindi a servirlo così come si faceva nel periodo pre bando alla fine dell'ottocento versando dai 2,5 ai 4 cl. di assenzio nel suo bicchiere, appoggiando poi il cucchiaino o griglia da assenzio sui bordi e dopo avere messo sopra la zolletta (o mezza) di zucchero versandovi sopra dell'acqua ghiacciata fino a quando non sarà sciolta e tenendo comunque presente che per una parte di assenzio ne occorrono circa 3/4 di acqua, per quest'ultima operazione ci sarà molto utile la fontana che ci permetterà di fare scendere l'acqua a goccia a goccia.
Ci sono molte marche di assenzi originali attualmente disponibili, non le ho citate ma se a qualcuno può interessare si può aprire una discussione a riguardo.

domenica 30 maggio 2010

Latte di Vienna


Ingredienti e preparazione

4 cl. assenzio (consigliato il Montmartre)
2 cl. Triple sec (consigliato il Combier)
goccie di limone
zucchero semolato
una zolletta di zucchero
acqua fredda

Continuiamo con le preparazioni a base di assenzio ed è ora la volta del Latte di Vienna, famoso cocktail austriaco del XIX sec., per la preparazione utilizziamo il bicchiere da assenzio bagnando il bordo con del limone, passiamolo quindi nello zucchero semolato in modo da ricoprirlo tutt'intorno, versiamo l'assenzio, il triple sec e qualche goccia di limone nel bicchiere ed infine seguendo il classico rituale appoggiamo un cucchiaio d'assenzio con la zolletta di zucchero sopra il bicchiere e aggiungiamo acqua fredda fino quasi a raggiungere il bordo inzuccherato.


Degustazione

Il Latte di Vienna è in pratica un Montmartre esaltato nelle sue peculiarità, retrogusto di arancio potenziato dal liquore all'arancio - idem quello di limone, con conseguente arretramento della cannella - altra caratteristica tipica, che nel Latte di vienna è più smussata rispetto al Montmartre.


Anche in questo caso come per il cocktail Suissesse ringraziamo Eros dell'Académie d'absomphe per la collaborazione.

Absinthe Suissesse


Ingredienti e preparazione

4 cl. Assenzio (consigliato il Nouvelle Orleans della Jade)
1,5 cl. orzata
1,5 cl. sciroppo di zucchero
1 albume
ghiaccio tritato

Dopo il Sazerac inseriamo qualche altro cocktail a base di assenzio ed in questo caso lo storico Suissesse, esiste qualche variante alla ricetta qui riportata come quella di sostituire allo sciroppo di zucchero della crema di latte per renderlo più cremoso e meno dolce o di aggiungere una spruzzata di acqua di fiori di arancio o crema di menta bianca, riteniamo sia questa comunque quella originale, per la preparazione mettiamo tutti gli ingredienti nello shaker e dopo avere agitato versiamo il drink nel classico bicchiere da assenzio o in un bicchiere comunque dallo stile retrò.

Storia

La nascita di questo ormai famoso e storico cocktail, a base di assenzio, risale al XIX sec. e pur con tutte le sue varianti è stato un cavallo di battaglia della leggendaria "The Old Absinthe House" di New Orleans.
Dopo il bando l'assenzio (come ingrediente) è stato sostituito dall'anisette.

Degustazione

Impronta del Nouvelle Orleans immediatamente riconoscibile, con l'aggiunta del caratteristico gusto dato dall'orzata (Bureau Arabe), il tutto "addolcito" dallo sciroppo di zucchero e "legato/inspessito" dall'albume, che rende questo cocktail leggermente cremoso e consistente, ma non eccessivamente spesso o (come alcuni potrebbero pensare, vista la presenza del bianco d'uovo) nauseabondo.
Tutti gli ingredienti sono abbastanza facili da cogliere/individuare, ma restano sostanzialmente bilanciati e non tendono a coprirsi e/o a prevalere in maniera eccessiva.


Ringraziamo Eros per le preziose informazioni forniteci, per le note d'assaggio e per la foto, quale appassionato ed esperto conoscitore di assenzio, fondatore dell'Académie d'absomphe pagina che trovate in Facebook dedicata a tutti i veri appassionati della Fata Verde.

sabato 29 maggio 2010

Pesca bianca sour


Ingredienti e preparazione

3 cl. Nardini mandorla
1,5 cl. purea di pesca bianca
1 cl. albume
1 cl. succo di limone fresco
gocce di sciroppo di zucchero
gocce di peach bitters
San Bitter
1 ciliegia per guarnizione


Versare tutti gli ingredienti, tranne il San bitter, nello shaker ed agitare, colmare di ghiaccio tritato un bicchiere old fashioned e filtrare il contenuto dello shaker nello stesso, colmare con il San bitter e guarnire con una ciliegina.


Storia

Questo sofisticato e elegante sour è stato ideato da Mark Jenner capo barman al Sartoria di Londra, per la preparazione del drink raccomanda di utilizzare la purea di pesca bianca Les Verges Boiron e il Fee Brothers peach bitter.

domenica 7 marzo 2010

Dry Martini



Ingredienti e preparazione


5,6 cl. Gin
1,4 c. Vermouth Dry


Anche questo è un drink molto classico, cocktail internazionale che appartiene alla categoria dei pre dinner, lo prepariamo nel mixing glass con ghiaccio nel quale versiamo gli ingredienti, mescoliamo con lo stirrer e filtriamo nella coppetta cocktail precedentemente raffreddata, non può mancare una strizzatina di scorza di limone sulla superficie, su richiesta possiamo servire il drink con un' oliva verde.


Degustazione

Cristallino all'esame visivo, abbastanza complesso a quello olfattivo dove si avverte un ricco profumo di erbe e successivamente di spezie finissime, fiori e agrumi; al gusto è molto persistente, fresco si può percepire una leggera sensazione amara, un cocktail di sapore deciso con una sostenuta alcolicità, gradevole aperitivo di grande personalità ma anche drink da meditazione.



Storia

Il Dry Martini, secondo gli studi autorevoli di John Doxat, fu inventato nel 1910 presso il bar del "Knicherbokers" di New York dal barman italiano Martini (guarda caso). Martini modificò il cocktail "Gin and French" che prevedeva la presenza di gin e vermouth dry in parti uguali, utilizzando gli stessi ingredienti li fece raffreddare in un grande bicchiere con ghiaccio abbondante aggiungendo alcune gocce di Orange Bitter, quindi dopo avere mescolato versò il contenuto in una coppa filtrando il ghiaccio, decorò con un oliva e una spruzzatina di scorza di limone. Alla fine degli anni venti il signor Martini oramai prossimo al pensionamento si trasferì nelle vicinanze di San Remo dove continuò a preparare il suo cocktail diventato nel frattempo molto famoso in America.
Il barman di Arma di Taggia, suo paese nativo, fece una importante ulteriore modifica sostituendo il vermouth francese con il Martini extra dry, cominciò da quel momento una lunga serie di modifiche al drink che dovette adeguarsi alle nuove tendenze che lo volevano sempre più secco e di conseguenza con minore presenza di vermouth.

venerdì 26 febbraio 2010

Perfect Martini


Ingredienti e preparazione


5,6 cl. Gin
0,7 cl. Vermouth Dry
0,7 cl. Vermouthy Rosso

Cocktail internazionale tra i più classici, per la preparazione utilizziamo il mixing glass nel quale si aggiunge abbondante ghiaccio, versare gli ingredienti e miscelare con lo stirrer, infine aiutandosi con lo strainer filtrare il ghiaccio e versare nella coppetta cocktail precedentemente raffreddata, guarnire il drink con buccia di limone o ciliegina.

Degustazione


Di colore ambra chiaro con riflessi verdi, profumo ampio contraddistinto dalla complessità aromatica dei due vermouth e la finezza del gin, equilibrato al gusto in cui al secco vermouth dry si oppone la morbidezza di quello rosso.

venerdì 5 febbraio 2010

Sazerac



Ingredienti e preparazione

5 cl. cognac
1 cl. assenzio
2 spruzzate Peichaud's bitter
1 zolletta di zucchero di canna bianco


Per prepararlo secondo la ricetta originale servono due bicchieri old fashion, nel primo versare acqua e ghiaccio per raffreddarlo, aggiungere nell'altro una zolletta di zucchero con un goccio d'acqua per ammorbidirla e di seguito il Peichaud's quindi il cognac e il ghiaccio a cubetti; miscelare gli ingredienti, togliere il ghiaccio dal primo bicchiere, versare nello stesso l'assenzio facendo in modo che aderisca alla pareti e nel caso eliminare l'eccedenza considerato che l'assenzio ci serve solamente come aromatizzante; versare il cocktail, dopo averlo filtrato dal ghiaccio, in questo bicchiere e strizzare la scorza di limone senza aggiungerla al drink.



Storia

Il Sazerac deriva quasi sicuramente dal Brandy Cocktail molto conosciuto a New Orleans nel XIX secolo come confermano alcuni scritti dell'epoca; il nome di questo drink trae origine dalla compagnia di cognac Sazerac De Forge et Fils di Limoges.
Un agente locale della compagnia, John B. Schiller, apre a New Orleans a metà del 1800 la Sazerac Coffee House preparando il Brandy Cocktail di Peichaud a cui diede il nome Sazerac. Successivamente nel 1870 la compagnia passò sotto la proprietà di Thomas H. Handy, contabile di Schiller, ed anche il locale cambiò il nome diventando Sazerac House. La ricetta del cocktail con il passare degli anni cambiò per adeguarsi al gusto dei clienti che preferivano, dopo la guerra degli stati, il maggior carattere del rye whiskey al Brandy, il Rye utilizzato era il Maryland Club Rye e la presenza di Brandy oramai si riduceva a qualche goccia fino alla completa sostituzione con la stessa dose di assenzio. Ad operare questa radicale modifica fu il barman del Pina's in Burgundy street, Leon Lamothe. In seguito al divieto di somministrazione dell'assenzio in molte nazioni il drink subì un'ultima variazione sostituendo l'assenzio con un suo surrogato l'Herbsaint.