domenica 7 marzo 2010

Dry Martini



Ingredienti e preparazione


5,6 cl. Gin
1,4 c. Vermouth Dry


Anche questo è un drink molto classico, cocktail internazionale che appartiene alla categoria dei pre dinner, lo prepariamo nel mixing glass con ghiaccio nel quale versiamo gli ingredienti, mescoliamo con lo stirrer e filtriamo nella coppetta cocktail precedentemente raffreddata, non può mancare una strizzatina di scorza di limone sulla superficie, su richiesta possiamo servire il drink con un' oliva verde.


Degustazione

Cristallino all'esame visivo, abbastanza complesso a quello olfattivo dove si avverte un ricco profumo di erbe e successivamente di spezie finissime, fiori e agrumi; al gusto è molto persistente, fresco si può percepire una leggera sensazione amara, un cocktail di sapore deciso con una sostenuta alcolicità, gradevole aperitivo di grande personalità ma anche drink da meditazione.



Storia

Il Dry Martini, secondo gli studi autorevoli di John Doxat, fu inventato nel 1910 presso il bar del "Knicherbokers" di New York dal barman italiano Martini (guarda caso). Martini modificò il cocktail "Gin and French" che prevedeva la presenza di gin e vermouth dry in parti uguali, utilizzando gli stessi ingredienti li fece raffreddare in un grande bicchiere con ghiaccio abbondante aggiungendo alcune gocce di Orange Bitter, quindi dopo avere mescolato versò il contenuto in una coppa filtrando il ghiaccio, decorò con un oliva e una spruzzatina di scorza di limone. Alla fine degli anni venti il signor Martini oramai prossimo al pensionamento si trasferì nelle vicinanze di San Remo dove continuò a preparare il suo cocktail diventato nel frattempo molto famoso in America.
Il barman di Arma di Taggia, suo paese nativo, fece una importante ulteriore modifica sostituendo il vermouth francese con il Martini extra dry, cominciò da quel momento una lunga serie di modifiche al drink che dovette adeguarsi alle nuove tendenze che lo volevano sempre più secco e di conseguenza con minore presenza di vermouth.