domenica 27 dicembre 2009
Biccer bassanese
Ingredienti e preparazione
2 cl. caffè caldo
2 cl. cioccolata calda
2 cl. grappa Nardini riserva
2 cl. assenzio Montmartre
1 cl. zucchero liquido
2 cl. crema di latte
Dopo aver preparato la cioccolata ed il caffé versare i primi quattro ingredienti in un piccolo bricco quindi porlo sotto il vaporizzatore ed azionarlo fino ad ebollizione (in casa lo si può scaldare nel fornello), mettere in una coppetta cocktail lo zucchero liquido, roteandola per farlo aderire alle pareti, aggiungere gli altri ingredienti e per ultima la crema di latte in sospensione con l'aiuto di un cucchiaino, in questa foto il cocktail è stato decorato con logo di cioccolato delle distillerie Nardini.
Storia
Cocktail creato al Lumière Cabaret Café di Bassano del Grappa, un drink ideale per la stagione invernale in cui alle proprietà ristoratrici ed energetiche del caffè e della cioccolata si aggiunge la strutturata e morbida grappa Nardini Riserva e il deciso sostegno del Montmarte un premium absinthe distillato in maniera tradizionale senza nessun additivo chimico aggiunto , creato in accordo con le antiche ricette degli archivi del brandy museum in Austria.
Degustazione
La prima piacevole sensazione è data dalla differenza di temperatura quando dopo il primo sorso della fredda crema di latte ci raggiunge il piacevole calore del drink, inizialmente al gusto prevale la cioccolata seguita dalle note tostate di caffé, si percepisce appena il calore alcolico nella prevalente morbidezza del cocktail, lunga persistenza gusto-olfattiva nella quale si avvertono l'artemisia absinthum che subito si intreccia con un bouquet di aromi la cannella, l'angelica e la buccia di arancia e limone sono lì, assolutamente non invasivi, poi anice verde e l'aspetto erbaceo dell'issopo si riconosco perfettamente ma restano sotto ai profumi sopra elencati avvolti da note di panna e burro.
domenica 1 novembre 2009
Differenze tra Cognac ed Armagnac - 4^ parte -
Come si bevono
Contrariamente a quel che molti pensano, il bicchiere più adatto non è il ballon: meglio un tulipano o un piccolo calice, che si restringe verso il bordo, abbastanza alto per consentire quel moto di lenta rotazione necessario a convogliare il bouquet verso il naso mentre si riscalda il distillato col calore della mano (in Charente dicono “Humaniser le Cognac”!).
Il difusissimo ballon può andar bene, se piuttosto piccolo: quando è troppo grande la quantità di acquavite versata è poca in rapporto al volume del calice e questo comporta una certa dispersione del bouquet oltre ad accentuare la componente pungente di tutti i distillati.
La temperatura di servizio ottimale è quella ambiente o meglio sui 20/22° C. Il caldo eccessivo nuoce ai due distillati; perciò è da scartare nel modo più assoluto il malvezzo di riscaldare il bicchiere con una fiamma o di infiammare un goccio d’alcol nel calice, prima di versare l’acquavite; così facendo i profumi svaniscono e il gusto assume uno spiacevole sentore “brulé”.
lunedì 14 settembre 2009
Differenze tra Cognac ed Armagnac - 3^ Parte
Per il cognac la maturazione avviene unicamente in fusti di rovere del troncais e del limousin con una capacità di 350 litri. Per la commercializzazione il distillato deve avere un tenore alcolico del 40% in volume raggiunto mediante taglio con acqua distillata, la sola altra aggiunta è quella del caramello naturale, fino ad un massimo del 2%. La maggior parte dei cognac, presenti in commercio, è costituita da un “assemblaggio” di molte decine di distillati, provenienti dalle zone delle regioni delimitate. A miscelare con sapienza questi distillati è il al “maitre de chai” (maestro di cantina), il quale dotato di un olfatto non comune e di lunga esperienza dovrà torvare la giusta mistura per dare costanza qualitativa al prodotto finale.
Le sostanze che il cognac estrae dal legno di quercia, definite “estratto secco”, comprendono un gruppo complesso di acidi, il tannino, materie coloranti, glucosio, esteri e aldeidi che derivano dalla degradazione della lignina per ossidazione.
L’invecchiamento dell’armagnac avviene in fusti da 400 litri di legno di quercia proveniente dalle foreste di Montlezum a contatto con il legno l’acquavite acquista i profumi che permettono l’evoluzione dell’aroma, nel corso dello stesso come abbiamo visto anche per il cognac nel frattempo il maitre de chai ha provveduto gradualmente alla “riduzione” del grado alcolico di partenza della acqueviti, per portarlo lentamente alla gradazione “commerciale di 40 gradi (con punte sino a 48°); a intervalli di circa due mesi vengono aggiunte piccole dosi di “petites eaux” (costituite da un mélange di acqua purissima e di giovani acqueviti ridotte a 20°) lasciando poi riposare tutto il tempo necessario per ottenere un perfetto amalgama. L’invecchiamento in fusti di quercia a fibre rosa, fabbricate con le quercie che crescono in zona è essenziale per l’acquisizione e lo sviluppo delle caratteristiche tipiche dell’armagnac: infatti dopo 25 anni di invecchiamento in un ettolitro di Armagnac si trovano ben 500 grammi di legno (o meglio sostanze e minerali estratti dalle doghe dei botti)!
Classificazione
Vediamo ora come si legge un’etichetta di una bottiglia di Cognac sulla quale troviamo sigle ed espressioni codificate che sevono per classificare il distillato in base all’invecchiamento e alla provenienza di origine. L’età dell’acquavite più giovane utilizzata nell’assemblage determina la denominazione che contraddistinguerà il Cognac, secondo le seguenti regole: VS (Very Superior) o Trois etoiles (Tre Stelle) quando l’acquavite più giovane ha da due anni e mezzo a quattro anni e mezzo; VSOP (Very Superior Old Pale), VO (Very Old), Réserve, etc. quando l’acquavite più giovane ha da quattro anni e mezzo a sei anni e mezzo; Napoléon, XO (Extra Old), Extra, Hors d’Age nel caso in cui la più giovane acquavite abbia oltre sei anni e mezzo. Nelle etichette possiamo poi trovare le denominazioni d’origine per esempio Grande Champagne, Petite Champagne quando possediamo del Cognac di maggiore finezza,, si può altresì trovare la scritta Fine Champagne che raggruppa in pratica le suddette zone.
Per la classificazione dell’Armagnac la codifica non cambia molto ma varia solamente anche se di poco la durata dell’invecchiamento, ma vediamo in funzione dell’età come si distinguono: Trois étoiles (tre stelle) acqueviti con due o tre anni di invecchiamento; VO (Very Old) e VSOP (Very Superior Old Pale) quando l’acquavite più giovane ha un minimo di quattro anni e mezzo d’invecchiamento; Extra, Hors d’Age, Napoléon, Vieille Réserve, XO (Extra Old) quando l’acquavite più giovane ha un minimo di cinque anni e mezzo d’invecchiamento.
Una particolarità degli armagnac è quella di riportare spesso in etichetta l’anno di produzione (si tratta di solito dell’anno nel quale sono state vendemmiate le uve dai cui vini sono state distillate le acqueviti) oppure gli anni di invecchiamento in legno: è infatti importante ed essenziale la durata dell’invecchiamento in fusti di quercia, perché è solo in botte che l’Armagnac si evolve, matura e affina le sue qualità: una volta messo in bottiglia se ne aresta completamente l’evoluzione e quindi l’Armagnac, malgrado il passare degli anni, conserva le caratteristiche che aveva al momento dell’imbottigliamento.
giovedì 10 settembre 2009
Differenze tra Cognac ed Armagnac - 2^ Parte
I vitigni impiegati per la produzione del Cognac devono essere costituiti per il 90% di Ugni Blanc nome con cui è noto in Francia il Trebbiano, localmente detto Saint-Emilion, le altre uve utilizzate sono il Folle Blanche e Colombard il rimanente 10% Meslier St.Francois, Jurancon blanc, Montils, Semillion e Select.
Per l’Armagnac i vitigni impiegati non si discostano molto da quelli che abbiamo visto utilizzare per produrre il Cognac, anche in questo caso infatti si impiega l’Ugni Blanc , il Colombard, il Folle Blanche, il Meslier St. Francois ed inoltre a completare quelli previsti dal disciplinare Bacco, Clairette de Gascogne e Mauzac.
I vini ottenuti da ciascun cru vengono quindi avviati alla distillazione.
Per entrambi è stata fissata una data limite il 31 marzo entro la quale deve obbligatoriamente essere distillato il vino prodotto nella vendemmia dell’anno precedente.
Distillazione
Alambicco per il Cognac (Charentais)
Alambicco per l'Armagnac (Armagnacais)
La differenziazione tra Armagnac e Cognac sta in particolare nella distillazione: il secondo è soggetto ad un duplice passaggio utilizzando l’alambicco in rame denominato Charentais composto da una caldaia a forma di cipolla, sormontata da un capitello tondeggiante che si prolunga in collo di cigno, a funzionamento discontinuo con capacità massima di 30 hl, nel primo passaggio in alambicco otteniamo un liquido lattiginoso, debolmente alcolico (24-30% in volume), definito “brouillis”, nella seconda disitillazione “bonne chauffe” si utilizza solo il cuore, con un tenore alcolico che non può superare il 72% di volume. E solamente dopo un opportuno invecchiamento diventerà cognac.
L’alambicco tradizionale per l’armagnac è invece un apparecchio a distillazione continua, messo a punto verso la fine dell’ottocento da Verdier, un artigiano di Montguilhem, costruito interamente in rame, l’alambicco “Armagnacais” è composto da due o tre caldaie sovrapposte che funzionano di continuo senza bisogno di ripetere la distillazione: i vapori sono raffredati dal vino che viene successivamente distillato.
L’acquavite incolore dal profumo sottile può raggiungere i 63°. C’è quindi un solo passaggio nell’apparecchio, e non due distillazioni successive come è invece previsto nell’”alambicco charentais” per il cognac.
Dal 1972, è comunque ammessa la “distillazione discontinua” (quella utilizzata per il cognac), che dà delle acqueviti di più pronta maturazione.
martedì 8 settembre 2009
Differenze tra Cognac ed Armagnac- 1^ Parte
Differenze tra Cognac e Armagnac
Cognac e Armagnac due distillati di vino prodotti in Francia che nel loro paese dividono due schieramenti di estimatori, chi “ama” l’uno “odia” l’altro e viceversa, proviamo a conoscerli meglio per individuare quali possano essere le differenze, leggendo la seguente ricerca che partendo dalle zone di produzione e dai vitigni impiegati analizza di seguito i processi di produzione fino a spiegare come si legge l’etichetta di una bottiglia ed il miglior modo per consumarli, vi accorgerete che le diffferenze ci sono ma non mancano le similitudini.
Zone e ambiente pedoclimatico.
Il vino destinato alla produzione del Cognac proviene dalle regioni della Charente e della Charente-Maritime, il governo francese il primo maggio 1909, con un decreto divise la zona di produzione in sei parti disposte concentricamente attorno alla cittadina di Cognac: la Grande Champagne, , la Petite Champagne (più esterna), le Borderais, (piccolo territorio a nord-ovest di cognac), i Fins Bois (il più ampio in estensione) ed infine, tutto attorno a queste zone centrali, i Bons Bois ed i Bois Ordinaires (sulle coste dell’Atlantico).
Il terreno è in parte pianeggiante verso il mare e la sua composizione è mutevole troviamo infatti oltre alle argille del giurassico formazioni cretaceo e calcareo friabile che hanno la proprietà di assorbire l’umidità in eccesso e di assicurare un buon apporto d’acqua nei periodi di siccità. Il clima di Cognac è nettamente marittimo, dolce e brumoso.
Come il Cognac anche l’Armagnac è un’acquavite di vino a denominazione controllata, si produce nel sud-ovest della Francia ed anche in questo caso fu una legge del 25 maggio 1909 (guarda caso stesso mese e stesso anno) a prevedere tre diverse denominazioni per i dstillati di altrettante zone d’origine delimitate sui dipartimenti di Gers, Lot-et-Garonne e Landes, in Guascogna che sono: Bas-Armagnac il migliore dei tre “cru” (zona), Ténarèze (questa zona abbraccia la precedente ad est e sud) ed infine Haut Armagnac (disposta a semicerchio ad oriente e a meridione degli altri due “cru”). Nella zona del Bas-Armagnac il terreno non è calcareo come nella Charente, ma è costituito da limo argilloso alluvionale, con un sottosuolo di sabbia e argilla, nel nord-ovest di questa regione, c’è una sottozona di particolare pregio, in cui il suolo, detto “Terre-bouc” è composto di limo e argilla: qui nasce il “Grand Bas Armagnac”. Nell’Haut Armagnac e nel Ténarèze zone le cui acqueviti non raggiungono la finezza di quelle del Bas-Armagnac, troviamo un’alternanza di terreni calcarei e di suoli argillosi. Il clima di questa zona è molto più rigido rispetto alla Charente.
domenica 30 agosto 2009
MANDORLA SOUR
Ingredienti e preparazione
5 cl. Nardini mandorla
3,5 cl. succo di lime fresco
1,5 cl sciroppo di zucchero
gocce di angostura
1 cl. albume (facoltativo)
Colmare lo shaker con ghiaccio e versare tutti gli ingredienti, agitare e versare in una coppa cocktail precedentemente raffreddata, guarnire con ciliegina. Da provare sia con l'albume che senza, nel secondo caso otteniamo un drink sicuramente più leggero e fresco.
Cocktail inserito nel libro "The Grappa Handbook" che raccoglie le ricette di drink realizzati con prodotti delle distillerie Nardini.
lunedì 13 luglio 2009
Lusaan
Ingredienti e preparazione
3 cl. Vodka
1,5 cl. Mandarin liqueur Marie Brizard
1,5 cl. Black Cerries 99 Schnapps
6 cl. Succo di ananas
6 cl. succo di frutto della passione
1 fetta di ananas
3 lamponi, 3 ribes rossi 1 fragola
1,5 cl. zucchero liquido
1/2 lime
Preparare prima la purea di frutta, mettere in un mixer i frutti di bosco, la fragola, lo zucchero e il succo di mezzo lime fresco, azionare fino ad ottenere la consistenza desiderata, mettere da parte; preparare il cocktail versando in un blender (frullatore) i primi sei ingredienti con alcuni cubetti di ghiaccio, azionare per alcuni secondi e versare in un bicchiere da cocktail o in un ampio calice da degustazione, aggiungere ora la purea di frutta in sospensione, guarnire con ribes rosso e ciliegia, stella di limone e foglie di menta.
Degustazione
Cocktail prevalentemente estivo, il colore può variare a seconda dell'utilizzo del black cerries o di un altro liquore alla ciliegia, profumi molto intensi con mescolanze delle note dolci dei frutti tropicali con quelle più caratteristiche dei frutti di bosco, al gusto il primo sorso è caratterizzato dalla percezione della densità della purea in sospensione dove dolcezza e acidità si compensano, ecco poi arrivare il drink e subito si percepisce la differente temperatura ed un primo contrasto di sapori e consistenze, si avverte poco l'alcolicità mentre si alternano al gusto frutti tropicali, frutti di bosco e leggero agrumato.
domenica 31 maggio 2009
ZOMBIE (midcentury version)
Ingredienti e preparazione
3 cl. Rum bianco
3 cl. Rum ambrato
3 cl. Rum Demerara a gradazione piena
3 cl. succo di lime fresco
3 cl. succo di limone fresco
3 cl. succo di ananas non zuccherato
3 cl. sciroppo di frutto della passione
1 cucchiaio da tè di sciroppo di zucchero Demerara
dash di Angostura
Shakerare bene tutti gli ingredienti con del ghiaccio tritato, versare in un bicchiere alto o in un tiki mug. Guarnire con un rametto di menta.
Storia
Lo Zombie è un cocktail prodotto da succhi di frutta, liquori e vari rums, così chiamato per i suo effetti. La prima comparsa fu a finire degli anni trenta, inventato da Don Beach del ristorante Don the Beachcomber di Holliwood, si è poi diffuso presto dal 1939.
L'ideatore lo preparò per un amico prima che questi prendesse l'aereo per San Francisco, alla fine ne consumò ben tre di questi drink, diversi giorni dopo egli ritornò per lamentarsi che era stato trasformato in uno zombie per tutto il suo viaggio, da qui il nome.
Il suo buon gusto fruttato riesce a nascondere la sua gradazione alcolica ed è per questo che per molti anni il ristorante Don the Beachcomber ha limitato ai propri clienti il consumo a due Zombie ciascuno. La ricetta originale prevedeva l'equivalente di 22 cl. circa di alcol per singolo drink.
Don Beach era molto cauto con la ricetta del suo originale cocktail, le istruzioni per i suoi bartenders contenevano riferimenti codificati degli ingredienti come " Donn's Mix" il cui contenuto era conosciuto solo da lui.
A seguito della segretezza di Beach e dell'enorme popolarità di questi drink durante il Tiki craze emersero innumerevoli varianti dello Zombie così altri bar e catene di ristoranti crearono la loro personale versione per soddisfare la domanda, di solito però con scarsi risultati.
venerdì 29 maggio 2009
ALASKA COCKTAIL
Ingredienti e preparazione
5 cl. Dry Gin
2 cl. Chartreuse gialla
Drink da tutte le ore semplice da preparare ma interessante anche per la presenza di un liquore non molto utilizzato, si versano gli ingredienti nello shaker con ghiaccio, agitare bene e servire in coppetta cocktail precedentemente raffreddata.
Storia
Questa squisita pozione non costituisce l'alimentazione di base degli esquimesi ma probabilmente fu ideata nella South Carolina.
venerdì 8 maggio 2009
RIVER CAFE' GRAPPA COCKTAIL
Ingredienti e preparazione
1 cl. Grappa Nardini Bianca
3 cl. succo di ciliegia fresco
10 cl. Prosecco
Cocktail della categoria sparklings, con il blender si frullano 600 gr. di ciliegie fresche, setacciare la polpa e mettere il liquido filtrato e la grappa nello shaker con ghiaccio, shakerare bene, versare filtrando il ghiaccio in un mixing glass, aggiungere quindi il prosecco e miscelare con uno stirrer, versare in una flute precedentemente raffreddata.
venerdì 1 maggio 2009
KAMIKAZE
Ingredienti e preparazione
3 cl Vodka
3 cl Cointreau
3 cl Succo di Lime fresco
Cocktail da tutte le ore, si prepara nello shaker con ghiaccio e si serve in una coppa cocktail precedentemente raffreddata, alcune varianti possibili possono essere il Kamikaze blu, con il curacao blu al posto del cointreau e quelle verde con il liquore al melone sempre in sostituzione del Cointreau.
Degustazione
Di colore opalescente, prevale il profumo fresco di agrumi, al gusto è caldo, abbastanza equilibrato e con una adeguata acidità che richiama ad un successivo assaggio.
domenica 26 aprile 2009
PIFFERO DEL BRENTA
Ingredienti e preparazione
4,5 cl. Grappa Nardini Riserva
2 cl. infuso di sigaro Nostrano del Brenta
gocce di sciroppo di zucchero
Cominciamo a preparare l'infuso, si incide con un coltellino il sigaro nostrano del Brenta per il lungo, si elimina la capa ovvero l'ultimo strato esterno, le altre foglie le metteremo in infusione per 10 ore circa in acqua bollente coprendo la pentola, quindi filtrare la tisana e lasciarla raffreddare; mescolare il prodotto ottenuto con la stessa parte di alcool puro a 95°, aggiungere circa un 10% di sciroppo di zucchero di canna.
Per la preparazione del cocktail versare gli ingredienti nello shaker con ghiaccio, agitare e servire nella coppetta cocktail precedentemente raffreddata.
DEGUSTAZIONE
Il colore è leggermente ambrato, i profumi caratteristici di tabacco si alternano a quelli di vinaccia, al gusto è morbido, caldo, equilibrato si ritrovano le sensazioni olfattive, da meditazione questo cocktail che abbina due storiche produzioni locali.
lunedì 20 aprile 2009
MADE IN SICILY
Ingredienti e preparazione
40 gr. gelato alla cassata
2 cl. Rum scuro
20 gr. cioccolata calda
40 gr. gelato al caffé
2 cl. Amaretto di saronno
Frullare in un blender il gelato alla cassata con il rum e mescolare il gelato al caffé con il Di Saronno. Spennellare la coppa di cioccolato e versare prima la cassata, poi la cioccolata e il gelato al caffé.
Storia
Cocktail-dessert ideato nel palermitano del barman Salvo Madonia, in questo caso viene rivisitato un dolce della tradizione e cioè la cassata siciliana proposta in versione drink. I drink-dessert vengono incontro alla richiesta sempre più frequente di cocktails dolci, morbidi e poco alcolici.
Fonti: Bargiornale
venerdì 6 marzo 2009
Le principali zone di produzione dello Scotch Whisky
Lowland
I whisky di malto delle lowlands presentano un gusto più dolce e più morbido rispetto a quelli di altre regioni, che devono molto invece all’orzo maltato. La maggior parte dei whisky di malto delle Lowlands viene prodotta con pochissima torba. Fa eccezione soltanto il Glenkinchie, un malto lievemente secco e affumicato.
Highland
In questa zona montuosa della Scozia, le correnti che scendono dalle rocce di granito, dalle colline di erica, nelle valle verdi, regalano gusti e aromi del whisky di malto. Ogni Whisky è diverso dagli altri e le singole caratteristiche devono molto alla topografia locale e alle riserve d’acqua.
Highland-Jura
A Jura l’acqua scorre sulle rocce il whisky presenta un fresco aroma di fiori, che rispecchia la bellezza di quest’isola solitaria e selvaggia.
Speyside
Lo speyside si trova nelle Highlands scozzesi, l’acqua scorre a lungo sulle colline di granito, conferendo freschezza e un gusto diverso al whisky; la lontananza dal mare e dall’influenza dei venti salmastri elimina ogni seppur vago sapore di sale. L’orzo viene maltato con pochissima torba così che il distillato finale presenta un aroma e un gusto poco affumicati.
Le distillerie hanno molta più aria a disposizione per far aerare e invecchiare i whisky, che profumano quindi di erica e di campagna.
Islay
Islay è il luogo ideale per la produzione del whisky, qui la torba è molta diversa da quella che si può trovare in Scozia, essendo composta da erica, muschio ed erba in decomposizione. L’orzo maltato, essiccato al fuoco di torba a Islay, possiede un gusto e un aroma del tutto particolari. I malti di Islay sono famosi per il loro caratteristico gusto di torba e diverse distillerie producono Whisky dal pungente aroma torboso.
Campbeltown
Un tempo, questo era il cuore della produzione di whisky, ma oggi le distillerie si sono ridotte a due, Springbank e Glen scotia. L’aria del mare del Mull of Kintyre, su cui sorge Campbeltown, dona un aroma particolare a questi whisky di malto.
giovedì 5 marzo 2009
Soda, Seltz, Tonica quali le differenze?
L'acqua di seltzer (questo è il suo nome originale da una famosa fonte nella foresta nera)è un brevetto tedesco dell ottocento, da parte di un medico tedesco che aveva trovato il modo di incorporare l'acido carbonico all'acqua che una volta versata dal caratteristico sifone,a contatto dell'ossigeno si trasforma in anidride carbonica(diventa cioè gassata) liberando aldeidi che sono i veicoli per i profumi(ecco perchè un bitter campari al seltz è più profumato di uno liscio.
L'acqua tonica è un'acqua addizionata di anidride carbonica e di vari elementi tra cui spicca un'estratto della radice di china (chinino), da cui il retrogusto piacevolmente amaricante.
lunedì 2 marzo 2009
ALEXANDER
Ingredienti e preparazione
1/3 crema di latte
1/3 crema di cacao bruna
1/3 Brandy
L'Alexander è un cocktail mondiale e fa parte della categoria after dinner, si versano gli ingredienti nello shaker con ghiaccio e si agita energicamente, versare quindi in una coppa cocktail, a piacere aggingere noce moscata grattugiata in superficie.
Degustazione
Di colore caffelatte, ha un profumo intenso di noce moscata su tavoletta di cioccolato dolce. Inizialmente al gusto si presenta pittosto caldo, poi diventa cremosamente avvolgente, lasciando a lungo in bocca dolci sensazioni di cacao al latte e di Brandy.
Storia
Fu Harry MacElhone nel 1922 ad ideare questa ricetta, questo che è considerato uno dei più grandi barman mai esistiti lavorava in quel periodo al "Ciro's Club" di Londra ed in occasione delle nozze tra l'affascinante Princess Mary e Lord Lascelles decise di proporre questo drink con Brandy, crema di cacao bianca (sostituita in seguito da quella bruna) e crema di latte, che con il suo colore candido voleva essere un omaggio verso la giovane sposa.
mercoledì 18 febbraio 2009
IRISH COFFEE
Ingredienti e preparazione
3/10 Whiskey irlandese
5/10 caffé caldo
2/10 crema di latte
un cucchiaio di zucchero di canna
Nel Caratteristico bicchiere da Irish Coffee versare lo zucchero di canna, il caffé caldo ed il whiskey irlandese, portare ad ebolizione la parte liquida con la lancia o vaporizzatore della macchina del caffé (per chi lo fa in casa può andare bene un pentolino), controllare che lo zucchero sia sciolto ed infine versare la crema di latte, precedentemente emulsionata nello shaker, facendola scorrere sul dorso si un cucchiaino in modo che quest'ultima rimanga in sospensione, perfettamente separata dal caffé.
Degustazione
Si presenta di colore bruno del caffé sormontato da una linea di panna, il profumo è quello di crema di latte.
Al gusto la sensazione prevalente è quella estremamente piacevole nel far passare un caffé dolce rinforzato di whiskey attraverso la panna appena emulsionata; abboccato e piuttosto alcolico, persistono delicati gli aromi di caffé e di whiskey che ne fanno un drink elegante e sicuramente adatto alle sere invernali.
Storia
Fu il Capobarman Joe Sheridan, dell'areoporto di Shannon, vicino alla costa Atlantica, ad ideare questa ricetta. L'areoporto era un punto di rifornimento sia per gli aerei che per i passeggeri. Joe prese il tradizionale drink irlandese, whiskey nel té e lo fece diventare più piacevole per gi americani in transito, sostituendo il té con il caffé, aggiungendo zucchero e versando in cima uno strato di panna montata irlandese. Questa miscela fu quindi servita in un bicchiere con lo stelo in modo da evidenziare il contrasto dei colori e per poterlo prendere senza scottarsi le dita. Fu più tardi che, Stanton Delaplane, un giornalista del san Francisco Chronicle, portò la ricetta dell'Irish Coffee al suo bar preferito, il Buena Vista del Fisherman's wharf di San Francisco.
Esiste una targa di bronzo sul muro esterno del ristorante per ricordare che il primo Irish Coffee fu servito lì nel 1952. Oggi in questo bar vengono serviti più di 2000 Irish Coffee al giorno.
NEGRONI
Ingredienti e preparazione
1/3 Gin
1/3 Vermouth rosso
1/3 Bitter Campari
Il Negroni è un cocktail mondiale, categoria pre dinner, si prepara direttamente nel bicchiere old fashioned con ghiaccio, guarnire con mezza fetta di arancia.
Degustazione
Il colore è rosso rubino con riflessi vermigli, intensi profumi di spezie dolci e amare e penetranti erbe officinali che insieme alle bacche di ginepro si distinguono sul fondo di arance e vaniglia. Anche al gusto si ritrovano le stesse sensazioni, caldo abbastanza secco e di corpo, rimane in bocca una piacevole ed equilibrata sensazione amara: il vero Conte degli aperitivi.
Storia
Tra il 1918 ed il 1923, il Conte Negroni fu spesso a Londra e questo fatto suggerì l'idea di inserire il Gin come ingrediente nuovo rispetto a quelli presenti nell'americano.
Il Conte Camillo Negroni quando usciva e prima di recarsi al Grand Hotel si fermava al Casoni, qui incontrava gli amici di sempre, tra cui un fiaccheraio, un aristocratico, una elegante signora e soprattutto un barman in grado di soddisfare i suoi desideri; così all'interno di questo locale in un imprecisato giorno tra gli anni 1919 e 1920, il Conte chiese a Fosco di rendere più robusto il suo Americano, che a lui piaceva perchè gli ricordava l'Italia e anche per la sua fragranza così morbida e amara al tempo stesso.
Il Barman Scarselli scelse il Gin per alzare notevolmente il grado alcolico senza comunque variarne la tonalità di colore, aggiungendo una gradevolissima sensazione amara e un profumo di ginepro, pianta molto diffusa in Toscana.
Fu da quel giorno che il conte entrava ordinando il suo "solito" a le gente incuriosita da questa nuova bevanda, chiedeva "un Americano alla maniera del Conte Negroni".
JUSTINE
Ingredienti e preparazione
4 cl. Amaretto di Saronno
3 cl. succo di arancia
2 cl. crema di latte
Dopo aver colmato con ghiaccio lo shaker, versare gli ingredienti ed agitare energicamente, versare nella coppa cocktail dopo averla precedentemente raffreddata con dei cubetti di ghiaccio e scolata, guarnire con ciliegina.
Degustazione
Di colore aranciato con riflessi rosa, gli aromi sono quelli di mandorlato, agrumi e latte fresco, all'esame gustativo è equilibrato, la dolcezza del liquore viene bilanciata dall'acidità dell'arancia, la crema di latte dona una rotonda e morbida cremosità al drink.
CONTE CIRO
Inredienti e preparazione
7 cl. vodka
1 cl. zucchero vanigliato
Per la preparazione utiliazziamo lo shaker, versiamo il ghiaccio e gli ingredienti, shakerare e servire in una coppetta da cocktail dopo averla raffreddata con dei cubetti di ghiaccio, guarnire con una ciliegina.
Degustazione
Trasperenze satinate all'esame visivo, profumo deciso di vaniglia che prevale sull'aroma prevalentemente neutro della vodka, al gusto subito si avverte una sottile dolcezza seguito dal calore alcolico del distillato, armonico nel complesso.
martedì 17 febbraio 2009
FLIRTATION
Ingredienti e preparazione
4 cl. vodka
3 cl. liquore al mandarino
4 cl. succo di frutto della passione
6 cl. succo di melograno
Si prepara nel boston con ghiaccio, versare gli ingredienti poi agitare energicamente, va servito nel bicchiere da cocktail, guarnire con fetta d'arancia e ciliegina.
Degustazione
Di colore rosso intenso, long drink dissetante moderatamente alcolico da cui emergono profumi intensi di agrumi e frutti tropicali, al gusto prevale la freschezza e la complessità gustativa persiste abbastanza a lungo, nel finale ritorno di senzazioni acidule e dolci.
lunedì 16 febbraio 2009
STINGER
Ingredienti e preparazione
7/10 Brandy
3/10 crema di menta bianca
Lo Stinger è un after dinner e fa parte dei cocktails mondiali, si versano gli ingredienti nello shaker con ghiaccio, si shakera e si serve nella coppetta cocktail, è apprezzato anche nella versione on the rocks nel bicchiere old fashioned con ghiaccio.
Degustazione
Si presenta con il suo colore ambrato, più o meno scuro a seconda dell'invecchiamento del distillato impiegato e con leggera schiuma in superficie. I profumi aromatici ed agressivi della menta lasciano pian piano spazio alla vaniglia, alle spezie, al tabacco, al tipico sentore di legni pregiati. Al gusto la notevole freschezza della menta trova equilibrio nel calore del brandy. Caldo, morbido, con toni elevati di freschezza, garantisce poteri digestivi.
Storia
Fu ideato negli anni '20 sulle ammirate navi da crociera che attraversavano l'Atlantico mentre in America vigeva il proibizionismo. Il "pungiglione", questa è la sua traduzione, anche perchè va diritto verso l'obiettivo ovvero quello di favorire la digestione.
SINGAPORE SLING
3 cl. Gin
1,5 cl. liquore alla ciliegia
0,75 cl. Cointreau
0,75 cl. Bénédictine
12 cl. succo di ananas
1,5 cl. succo di lime
1 cl. sciroppo di granatina
1 spruzzata di Angostura
Il singapore Sling è un cocktail mondiale e della categoria long drink, shakerare con ghiaccio tutti gli ingredienti, filtrare il contenuto in un bicchiere highball, guarnire con fetta d'ananas e cliliegina.
Storia
Il Barman del Raffles, Nigiam Tong Boon, nel 1915 inventa quello che, nel mondo del drink, venne definito il colpo del secolo e manipola cone le sue abili mani il Singapore Gin Sling, una bevanda di immediato successo. Nonostante siano passati molto anni al Raffles è ancora oggi la più richiesta, con duemila repliche giornaliere e una grande ressa di clienti all'ora di punta. Non c'è dubbio che il Singapore Sling sia uno dei migliori drink che siano mai stati inventati. Abbastanza complesso, ma di sapore deciso, in grado di conquistare anche i palati più difficili.
sabato 14 febbraio 2009
PLANTERS PUNCH
Ingredienti e preparazione
6/10 rum scuro
3/10 succo di limone
1/10 sciroppo di granatina
Il Planters Punch è un cocktail mondiale e un long drink, si prepara con lo shaker con ghiaccio, si aggiungono gli ingredienti e si agita, colmare quindi con soda, decorare con fetta di limone e arancia.
Degustazione
Il colore è brillante, i profumi sono intensi di agrumi e di canna da zucchero, su note dolciastre di caramello e vaniglia, ha un gusto ben equilibrato. La freschezza del limone e l'effervescenza della soda sono intiepidite dal calore del rum. Un cocktail fresco e dissetante, coinvolgente e adatto al grande caldo.
Storia
Viene ideato in Giamaica nel 1879 per l'apertura della distilleria Myers's rum. La popolarità di questo drink di Fred L. Myers dilagò rapidamente in tutte le isole (soprattutto presso il Kelly's Bar sul Sugar Wharf) ed in tutte le altri parti del mondo.
giovedì 12 febbraio 2009
ANGARANO SUNSET
Ingredienti e preparazione
6 cl. cranberry juice
3 cl. succo di melograno
2 cl. aperol
2 cl. triple sec
2 cl. vodka
1 cl sciroppo di fragola
Si prepara con il boston con abbondante ghiaccio si versano gli ingredienti e si agita energicamente, si guarnisce con buccia d'arancia e ciliegina.
Degustazione
Il colore è rosso intenso, profumi di mescolanze di agrumi principalmente arancia, al gusto ritroviamo le senzazioni olfattive, nel complesso equilibrato, fresco e con una buona persistenza che lascia nel finale un gusto piacevole.
COSMOPOLITAN
Ingredienti e preparazione
4,5 cl. vodka (Absolut Citron)
1,5 cl. Cointreau
1,5 cl. succo di lime
3,0 cl. Cramberry Juice
Il Cosmopolitan è un drink a tutte le ore e reso famoso ulimamente da un telefilm, la preparazione prevede lo shaker, raffeddare la coppetta eliminare l'acqua in eccesso e versare il succo di lime, il cramberry juice, il Cointreau e la vodka, miscelare delicatamente e versare nella coppetta da cocktail, guarnire con fetta di lime.
BARONE GIALLOROSSO
Ingredienti e preparazione
9 cl. succo di melograno
2 cl. bitter Nardini
2 cl. liquore al mandarino
2 cl. grappa bianca Nardini
gocce di sciroppo di fragola
Si prepara nello shaker, si aggiunge ghiaccio e si mettono gli ingredienti, shakerare e versare in un bicchiere da cocktail, aprire un po' il filtro dello shaker per fare scendere qualche cubetto di ghiaccio, come guarnizione mezza fetta di ananas inserita all'interno del bicchiere e spiedino di fragoline di bosco.
Degustazione
Il colore è rosso abbastanza intenso, i profumi di melograno si mescolano a quelli di mandarino e frutta sciroppata, al gusto si nota una leggera dolcezza, appena percettibile astringenza e finale fresco grazie all'acidità del melograno che invita al sorso successivo.
mercoledì 11 febbraio 2009
WHISKEY SOUR
Ingredienti e preparazione
4/10 Bourbon whiskey
4/10 succo di limone
2/10 sciroppo di zucchero
gocce di albume (facoltative)
Il whiskey sour è un cocktail mondiale ed è un after dinner, si prepara con lo shaker con ghiaccio versare quindi gli ingredienti, shakerare e versare nella coppa cocktail precedentemente raffreddata con alcuni cubetti di ghiaccio e scolata, è molto richiesto anche nella versione on the rocks con 1/2 fetta di arancia e ciliegina.
Degustazione
Il suo colore è giallo dorato e il suo aspetto decisamente torbido per la presenza di succo di limone. Si presenta con una leggera schiuma in superficie che invita all'assaggio. Il profumo principale è quello di limone, al gusto è caldo di alcol e con una buona presenza di acidità. Dopo aver superato l'impatto iniziale lascia la bocca pulita con note di vaniglia e mais mescolate e qeulle d'arancia che si confondono con i profumi dei whiskey d'oltre oceano.
Storia
Nasce molto probabilmente negli Stai Uniti nei primi del xx secolo. Capostipite della nutrita famiglia dei "sours" (aspro) che prevedono l'utilizzo di succo di lime o limone su una base alcolica equilibrata, a seconda del distillato che si utilizza o liquore, da una percentuale zuccherina.
SHIRLEY TEMPLE
Ingredienti e preparazione
9/10 Ginger ale
1/10 sciroppo di granatina
Lo Shirley Temple è un cocktail mondiale, categoria long drink, si prepare facilmente direttamente nel bicchiere tumbler con ghiaccio, guarnire con ciliegine.
Degustazione
Il colore è rosso rubino, i profumi sono dolci di zenzero e gusto frizzante, una bevanda adatta a grandi e piccini.
Storia
Sembra sia stata proprio l'attrice "enfant prodige" ad inventare questa ricetta e non un barman a dedicargliela, l'attrice infatti negli anni settanta si dedicò a varie battaglie sociali proclamandosi naturista, si racconta che ai suoi ospiti preparasse questo drink analcolico.
SEX ON THE BEACH
Ingredienti e preparazione
2 cl. vodka
2 cl. liquore alla pesca
8 cl. succo d'arancia
8 cl. cranberry Juice (succo di ribes)
Fa parte dei cocktails fashonable e della categoria long drink, si mescolano nel tumbler tutti gli ingredienti con ghiaccio, si guarnisce con fetta d'arancio e ciliegina rossa, è di tendenza in questo periodo di prepararlo shakerato con il boston.
Degustazione
Il drink, di colore aranciato e profumo fruttato, è mediamente alcolico, wquilibraato e molto dissetante grazie alla presenza di due succhi leggermente aciduli. Una volta deglutito si riconoscono dolci aromi di pesca matura che si fanno strada tra quelli di arancia e sottobosco.
JAPANESE SLIPPER
Ingredienti e preparazione
3 cl. Midori
3 cl. Coinreau
3 cl. succo limone fresco
Il Japanese Slipper può essere considerato un drink a tutte le ore, dopo aver raffreddato shaker e coppetta, eliminare l'acqua aiutandosi con lo strainer, versare il succo di limone, il Cointreau e il Midori, shakerare e versare nella coppetta da cocktail. Decorare con fetta di melone brinato al miele.
COLLI ALTI
Ingredienti e descrizione
3 cl. Grappa Nardini bianca
2 cl. crema di cacao bianca
1 cl. sciroppo di granatina
2 cl. crema di latte
After Dinner che si prepara con lo shaker con molto ghiaccio si mettono la grappa e la crema di cacao, dopo aver shakerato si versa nella coppetta Martini, precedentemente raffreddata con qualche cubetto di ghiaccio, si aggiunge lentamente lo sciroppo di granatina in modo che per il maggior peso specifico vada a finire sul fondo del bicchiere senza mescolarsi al resto, alla fine si agita la crema di latte con lo shaker e la si versa aiutandosi con un cucchiaino in modo che rimanga in sospensione, si ultima con del cacao in polvere.
MEZZO E MEZZO
Ingredienti e preparazione
3,5 cl. Nardini Rabarbaro
3,5 cl. Nardini Rosso
Soda
Si prepara direttamente nel caratteristico bicchiere della mescita Nardini, si aggiunge ghiaccio poi gli ingredienti alcolici ed infine si colma con soda, come guarnizione twist di buccia di limone.
Storia
Caratteristico aperitivo di Bassano del Grappa, viene servito nella grapperia che è anche sede della nota distilleria fondata nel 1779 che si trova sul ponte vecchio dove, dalle sei di sera in poi, in molti si danno appuntamento ed alle persone del luogo si aggiungono, soprattutto nei fine settimana, i turisti che non vogliono rinunciare a questo tradizionale evento.
SOLDATO PETER PAN
Ingredienti e preparazione
2 cl. Grappa Nardini Riserva
3 cl. Acqua di cedro Nardini
2 cl. Liquore al melone
1 cl. succo di lime fresco
2 cl. succo di kiwi
Il soldato Peter Pan è un cocktail after dinner, per prepararlo utiliazziamo uno shaker con molto ghiaccio, aggiungiamo gli ingredienti e agitiamo, servire su una coppa Martini e guarnire con ribes e spirale di cedro.
Degustazione
Si presenta di colore verde con rflessi smeraldo che invitano subito a fare un pimo assaggio. Colpisce la sua complessità olfattiva nella quale risultano evidenti le note agrumate ed i profumi intensi di melone e vinaccia. Al gusto la dolcezza del liquore al melone e dell'acqua di cedro viene mitigata dal gusto secco e deciso della grappa e dall'acidità del succo di lime che lo rendono equilibrato, piacevolmente fresco nel finale.
Storia
Questo cocktail è stato dedicato a Peter Pan soldato ungherese sepolto a cima Grappa morto in combattimento a soli 21 anni il 19 settembre 1918. Ma questo Peter Pan non ha niente a che vedere con quello della fiaba dello scozzese James Matthew Barrie eppure… le troppe analogie di questi due personaggi, ha fatto deporre tanti fiori sulla tomba di questo soldato.
DAIQUIRI
Ingredienti e preparazione
6/10 rum bianco
3/10 succo di limone
1/10 sciroppo di zucchero di canna
Il daiquiri è un cocktail mondiale e fa parte della categoria after dinner, viene preparato nello shaker dove si agginge molto ghiaccio si versano poi gli ingredienti e si agita energicamente, versarlo infine nella classica coppa cocktail precedentemente raffredata con qualche cubetto di ghiaccio.
Degustazione
Il colore è giallo opalescente con intensi riflessi verdognoli, i profumi sono eleganti, delicati e teneri. Di gusto abbastanza secco e decisamente fresco, lascia la bocca a lungo piacevolmente pulita.
Storia
Due ingegneri minerari americani Jenning Cox e Pacciuchi aspettavano ospiti quella sera e terminato il gin l'unico distillato disponibile era il rum, non volevano però servirlo liscio perciò decisero di aggiungere del succo di lime e dello zucchero semolato. Chiamarono quell'invenzione con il nome della città dove risiedevano che si trovava vicino a Santiago e cioè Daiquiri. La fama di questo drink dilagò velocemente in America quando nel 1909 l'ammiraglio Lucuis Johnson della marina americana lo diffuse presso l'esercito e la marina di Washington. Nella Daiquiri Lodge dell'esercito e della marina di Washington esiste una targa dedicata ai due ingegneri.
lunedì 9 febbraio 2009
WHITE RUSSIAN
Ingredienti e preparazione
5/10 vodka
3/10liquore al caffé
2/10 crema di latte
Il white Russian è un cocktail mondiale, categoria after dinner, in un bicchiere old fashioned si versano direttamente gli ingredienti e si aggiunge la crema di latte in superficie in modo che la stessa rimanga in sopsensione, per fare questo occorre che la stessa si emulsioni con l'aria agitandola con lo shaker.
Degustazione
Si notano due colori: il bruno del caffé ed il bianco della panna, il profumo è quello del latte appena munto: Al gusto il piacere consiste nell'avvertire sul morbido della panna fredda il calore alcolico del liquore al caffé. Se bevuto in fretta mantiene le caratteristiche di equilibrio e grande persistenza di sapori. Al contrario diventa grossolano e poco equilibrato, ottimo come dopo cena.
Storia
Il white Russian nasce sicuramente intorno agli anni '50 pescando idee del già consumatissimo Black Russian e dal successo di quegli anni del celeberrimo Irish Coffee, anche perchè il White Russian sembrò proprio un caffè freddo.
domenica 8 febbraio 2009
PUSSY FOOT
Ingredienti e descrizione
1/3 succo di arancia
1/3 succo di limone
1/3 succo di lime
1 spruzzo di sciroppo di granatina
1 tuorlo d'uovo
Il Pussy Foot è un cocktail analcolico, fa parte dei cocktails mondiali e della categoria long drink, si prepara nello shaker che va riempito di ghiaccio prima di aggiungere gli ingredienti, si shakera il tutto e lo si serve in un tumbler con fetta d'arancia, limone e ciliegina.
Degustazione
Di colore giallo, quasi ocra, ha un profumo di agrumi e tuorlo d'uovo. Ha un piacevole gusto fresco con intensi aromi di lime, un drink equilibrato e corroborante.